Come curare l’olivo

come curare l olivo

Oggi ti racconto come curare l’Olivo (dal latino Olea) e come prenderti cura di lui nel giardino di casa tua. È una pianta maestosa che non segue la frenesia del tempo ma si culla dolcemente fra i rintocchi delle stagioni. Io ce l’ho in bella vista, davanti la vetrata della mia cucina e ogni volta che lo guardo, così grande e possente, mi immergo con il pensiero nella natura che rappresenta.

Sappiamo tutti che questa pianta ha una crescita lentissima ma ha una vita altrettanto longeva e ci sono regole fondamentali da rispettare su come potare l’olivo. Questa cosa mi ha sempre colpito in quanto non sono tante le piante che hanno esigenze così precise.

Andiamo allora a scoprire come coltivare l’olivo con la volontà di conoscere qualcosa in più su una pianta, ma non con l’intento di avviare una coltivazione per produrre olive (ed olio), nonostante questa pianta abbia un valore economico non indifferente.

Come coltivare l’olivo

Prima di capire come coltivare l’olivo, conosciamo brevemente la sua storia. È una pianta che fa parte delle vecchie 40 specie di Oleaceae , tra alberi e arbusti sempreverdi che, inizialmente, erano ampiamente distribuite tra Himalaya, sud Africa, Australia e Nuova Zelanda.

Ora le specie sono più di 500 e questa pianta da frutto è coltivata benissimo in molte zone dell’Europa. In Italia le distese bellissime di questa pianta, sono oltretutto una garanzia per la definizione che diamo al nostro clima. Uno degli elementi principali che permette a questo arbusto di potersi sviluppare come si deve, infatti, è la coltivazione in clima mediterraneo.

L’Olivo Comune (Olea Europea),varietà Sativa, è coltivata per la produzione di olive. Ma molto spesso questa viene confusa con l’Olivo Comune varietà Oleastro (Oleaster), che è una forma selvatica a cespuglio. Cresce spontaneamente in molte zone anche d’Italia ed in alcuni contesti climatici e territoriali può crescere come un proprio e vero albero, come ad esempio in Sardegna.

Saperlo curare, vuol dire anche riconoscere le caratteristiche fisiche dell’olivo: l’olivo comune ha una particolare corteccia grigia, con foglie grigio- argento nella parte inferiore ed un bel intenso color verde (oliva) sulla pagina superiore. Può raggiungere un’altezza di 12-13 metri e la consistenza e grossezza del tronco si amplia mano a mano che cresce d’età. La sua prospettiva di vita è tra le più longeve, addirittura secolari.

Tra le specie ne esistono anche di più maestose che arrivano oltre i 20 metri di altezza. Non sono però molto presenti nelle nostre zone ma ne ricordo due in particolare che si chiamano olivo grandulifera e olivo laurifolia.

Cerchiamo ora di capire come si sviluppa nel corso dell’anno questa pianta sempreverde e quali sono le sue caratteristiche da salvaguardare.

Fioritura e potatura

Fioritura e potatura sono dei passaggi importanti per la crescita della pianta e permettono di capire come coltivare l’olivo in modo corretto. Dopo i mesi invernali, durante i quali la pianta rimane bella chiomosa ma in assoluto riposo, ricomincerà a vegetare verso febbraio-marzo.

Sarà nel periodo appena successivo il momento ideale per potare la pianta, quindi verso aprile-maggio.

  • Sarà fondamentale selezionare i rami giovani dai rami vecchi, e prediligere i primi perché vegeteranno e fioriranno di più nonostante i loro rami siano più esili.
  • Poi eliminare buona parte dei rami centrali della pianta, per dare ossigeno e respiro alla stessa.

In ogni caso io consiglio di far fare questo passaggio ad un giardiniere esperto. Sbagliare taglio su una pianta di olivo, può rallentare o rovinare il percorso di crescita dello stesso, mettendo anche a repentaglio la futura fioritura e nascita dei frutti. Vediamo perché.

Dopo aver ripulito l’albero, la sua vegetazione riprenderà e tra i mesi di giugno- luglio (i periodi sono indicativi perché dipende molto dalla cultivazione e dalle zone) ci sarà la sua massima fioritura. I fiori bianchi ermafroditi, sono a grappolo e molto numerosi ma solo circa il 2% di essi andrà a buon fine con lo sviluppo del frutto. Questo è uno dei motivi per il quale la potatura è una fase importante che può precludere il raccolto, anche se fatto in modalità casalinga.

Le olive inizieranno la loro maturazione verso il mese di ottobre e fino a dicembre ci sarà la fase dell’invaiatura, ovvero il cambio di colore che ne indica il grado di maturazione. Durante questa fase, anch’essa variabile da pianta a pianta, l’olio all’interno del frutto raggiungerà le sue migliori caratteristiche.

Se le olive non saranno raccolte, rimarranno appese fino a primavera successiva per poi cominciare a cadere spontaneamente. Per permettere tutto ciò, è importante curare l’olivo nel suo ambiente ideale.

Concimi e irrigazione

Oltre che di concimi e irrigazione, in questo paragrafo ti parlerò anche dell’ambiente dove si può curare l’olivo con più facilità. Abbiamo detto che ama un clima mite, prediligendo perciò le aree mediterranee. In Italia è presente ormai in molte zone, ma non nella pianura padana né in regioni troppo nebbiose.

In elenco le caratteristiche principali dell’olivo:

  • è una pianta termofila che soffre il freddo. Sotto i 3-4° gradi potrebbe seccare le punte dei suoi rami;
  • teme le zone d’ombra perché non gli permettono di fiorire come si deve e ama posti molto soleggiati;
  • ama un terreno slavato, ovvero che abbia la possibilità di essere ben drenato;
  • non ha particolarmente paura della siccità. Ma nel momento in cui arriva pioggia copiosa, può aumentare anche del doppio il volume della sua chioma e delle sue olive.

L’irrigazione però può diventare fondamentale nel momento in cui la pianta di olivo comune ha bisogno di essere concimata.

Gli elementi di cui ha bisogno, se non presenti nella terra, devono essere integrati perché agiscono a favore della vegetazione, della fioritura e dello sviluppo dei frutti.

Il concime adatto per l’olivo deve avere una combinazione di macro e micro elementi (proprio come per noi esseri umani, guarda un po’). Essi vanno mescolati con l’acqua e dati in piccole dosi. Tra i tanti elementi serve azoto, fosforo, potassio, magnesio, boro, manganese, ferro ecc.

Il periodo di concimazione va in base alle esigenze, allo sviluppo stesso della pianta e a seconda di com’è preso il terreno. Questo è un altro aspetto che sanno valutare bene gli esperti coltivatori di questo albero così rinomato.

L’olivo del nostro giardino probabilmente non sarà controllato in questi termini, perché usato principalmente per abbellire e non per essere messo sotto produzione. Ci accontenteremo delle olive che vorrà spontaneamente regalarci (mia mamma per esempio, fa ogni anno le olive in salamoia raccolte dal suo albero).

Malattia e cura per l’olivo

Nonostante pensiamo di curare l’olivo in modo adeguato, le malattie ed i parassiti sono sempre in agguato anche per questo albero.

L’olivo comune può ammalarsi a causa di funghi che macchiano le sue foglie o la sua corteccia, può essere aggredito da parassiti di vario genere e cosa peggiore, può contenere un battere che porta alla completa esicazione della pianta.

In tutti questi casi, ci sarà probabilmente bisogno di una fitoterapia per curare l’olivo. Nel caso in cui la tua pianta di olivo si ammali, ti consiglio è quello di appoggiarti a persone competenti che sappiano salvaguardare la salute della pianta, del terreno e dell’uomo.

Su questa pianta ci sarebbero molti altri dettagli da raccontare tra i quali l’aspetto più mistico che per me ha. Innanzitutto l’olivo, nella nostra tradizione e cultura cristiana, è un simbolo di pace, di rinascita, di riconciliazione e di sacrificio.

Lo proponevo quando lavoravo in fioreria, e lo proporrei tutt’ora, come regalo di nascita, come regalo di battesimo e certamente in occasione della Pasqua.

L’olivo è la risposta al Diluvio Universale, quando Noè ne ricevette  un rametto da una colomba, facendogli così capire che terra e cielo avevano finalmente trovato una nuova collaborazione, calmando la tempesta in atto.

Il suo olio non viene utilizzato solo nelle nostre cucine ma anche nelle nostre sale di trucco e parrucco. Gli egiziani, ad esempio, lo ritenevano ach’essi una fonte di bellezza: esiste tutt’oggi un papiro, dove c’è scritta una ricetta antirughe basata sull’utilizzo proprio dell’olio di oliva.

Prendersi cura di una pianta di olivo sembra quasi una missione perché, nonostante sia un albero longevo e presente in molte zone del mondo, va custodito perché è una ricchezza popolare e antica.