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Il parrozzo è un dolce tipico di Pescara che si può trovare tutto l’anno, ma sicuramente non manca sulle tavole abruzzesi nel periodo natalizio. Una cupola croccante al cioccolato e un interno friabile profumato di mandorle: D’Annunzio se ne innamorò al primo morso e lo stesso capita ancora a chi lo assaggia.
Avere la ricetta originale del parrozzo è praticamente impossibile, ma sono felice di condividere con te quella che mi ha tramandato mia nonna e di raccontarti la storia particolare di questo dolce.
La ricetta del parrozzo d’Abruzzo: ingredienti
Per lo stampo da 18 cm:
- 6 uova;
- 200 gr di zucchero;
- 150 gr di semolino o semola rimacinata;
- 150 gr di mandole dolci;
- 6 mandorle amare (se non riuscite a trovarle, potete usare ½ fialetta di aroma di mandorla);
- scorza grattugiata di un limone;
- 150 gr di cioccolato fondente;
- 2 cucchiai di latte.
Preparazione
- Trita le mandorle nel mixer con 50 grammi di zucchero.
- Separa i tuorli dagli albumi.
- In una ciotola monta gli albumi a neve ben ferma.
- In una seconda ciotola unisci i tuorli al restante zucchero e lavorali con le fruste elettriche fin quando il composto sarà sodo e spumoso.
- Aggiungi le mandorle tritate dolci e amare ai tuorli e mescola per bene.
- Aggiungi la scorza del limone grattugiata e continua a mescolare.
- Aggiungi il semolino poco alla volta e mescola.
- Aggiungi gli albumi montati a neve e mescola delicatamente dal basso verso l’alto.
- Versa il composto nell’apposito stampo imburrato e infarinato.
- Cuoci in forno statico preriscaldato per 80 minuti a 160°; fai la prova dello stecchino e se il parrozzo è ancora umido all’interno continua la cottura per altri 10 minuti.
- Spegni il forno e lascialo raffreddare.
- Quando il forno sarà freddo, prendi il parrozzo, toglilo dallo stampo e lascialo raffreddare per 8 ore.
- Sciogli a bagnomaria il cioccolato con il latte e ricopri il parrozzo con il cioccolato e aspetta che si solidifichi prima di mangiarlo.
Storia del parrozzo
Le origini della ricetta del parrozzo sono molto antiche. Secoli fa i contadini abruzzesi preparavano il pane rozzo, un pane fatto con farina di granturco, mandorle di montagna e latte; davano all’impasto la forma di una mezza sfera e lo cuocevano nel forno a legna.
Nel 1919 un noto pasticcere di Pescara, Luigi D’Amico, decise di riproporre a suo modo questo pane rozzo e lo trasformò in un dolce modificando gli ingredienti, ma non la forma e i colori: sostituì la farina di granturco con le uova per conservare il colore giallo e la crosta abbrustolita del pane fu ricreata con il cioccolato fondente.
Il parrozzo deve la sua fortuna a Gabriele D’Annunzio, che viveva nei pressi della pasticceria dell’amico Luigi. D’Annunzio assaggiò questo dolce, suggerì a D’Amico di chiamarlo parrozzo e gli dedicò anche un sonetto dialettale. Nel 1926 Luigi D’Amico registrò il marchio Parrozzo e fondò un’azienda per produrlo su scala industriale. Quest’azienda è ancora in attività e per questo non sapremo mai la vera ricetta di questo dolce.
Con cosa puoi sposare questo dolce
Il sapore del parrozzo si sposa magnificamente con l’arancia e quindi è perfetto se accompagnato da una tazza di tè fumante profumato agli agrumi oppure da un bicchierino di un delicato liquore all’arancia come l’abruzzese Aurum.
Sono cresciuta a suon di “nevole” e prelibatezze abruzzesi, fra gli ulivi delle colline pescaresi, circondata dalle cuoche provette di famiglia.
Oggi racconto nel blog i piatti della tradizione abruzzese, la riscoperta di sapori autentici della mia terra che ricerco visitando piccoli borghi abruzzesi e chiacchierando con gli abitanti.
La mia citazione preferita è di Rocky Balboa: “Un passo alla volta, un pugno alla volta, una ripresa alla volta” .