Progetto LeROSA: Gender Gap Zero per Carlotta Stacchini

gender gap zero

Raggiungere il Gender Gap Zero, ovvero la reale parità in termini di opportunità tra uomo e donna, è un obiettivo sempre più pressante.
Non giriamoci intorno, le donne da sempre incontrano sul loro cammino di vita più ostacoli degli uomini.
Nonostante gli enormi passi in avanti che si sono compiuti negli ultimi decenni, ad oggi non possiamo dire di aver raggiunto una piena e reale parità. E questo senza contare il fatto che ancora in troppi paesi del mondo la condizione della donna sia ben lontana da quella che viviamo nel cosiddetto primo mondo.

Sulla carta la parità è un diritto sancito a più riprese, ma nei fatti la situazione reale si presenta ben lontana dai proclami del legislatore.
Alle donne viene chiesto di dividersi, tra vita familiare e carriera lavorativa, o di scegliere, spesso a discapito della seconda.
Tantissime le mamme che decidono più o meno spontaneamente di dimettersi dal lavoro dopo la gravidanza, ad esempio.
Molte le donne che rinunciano a priori ad una determinata carriera perché spaventate dal non potercela fare.
I dati lo confermano: le donne studiano meno e si formano meno, diventando di conseguenza dipendenti economicamente dai propri compagni.

In questo quadro, una cosa è certa: il cambiamento che aspettiamo non ci verrà regalato.
Siamo noi per prime a dover fare la nostra parte per raggiungere il Gender Gap Zero, senza aspettare che siano solo le istituzioni a lavorare per noi.
Ecco perché il progetto LeRosa di Giulia Bezzi diventa luogo di scambio e motore, per ingranare la marcia giusta nella direzione del superamento.

Cos’è il progetto LeROSA per Carlotta Stacchini

Il progetto LeRosa riflette tutta la personalità della sua ideatrice, Giulia Bezzi, perfettamente racchiusa nel suo motto: “ascoltare, collaborare, sorridere”. Per questo mi piace!
Non è semplicemente un gruppo, di quelli ce ne sono tanti, ma è realmente un luogo dove non sentirsi sole.
Lo ripeto spesso, perché lo credo davvero: viviamo in un’epoca iperconnessa, eppure spesso viviamo una solitudine alienante.
Far parte de LeRosa per me è uno stimolo:

  • a fare meglio, per migliorare quello che già so fare
  • a fare di più, per superare i miei limiti
  • ad alzarmi con la giusta motivazione al mattino

La forza del gruppo sta nell’energia che ciascuna di noi ci mette.
Ne LeRosa ognuna può fare la sua parte, curando rubriche di approfondimento a beneficio di tutte, ad esempio, o mettendo in contatto persone che cercano lavoro con chi lo offre.

Il progetto LeRosa, per me, è la prova che la tecnologia può essere usata in modo potente per fare del bene e aiutare gli altri.
Oggi abbiamo gli strumenti per accorciare le distanze, ma la differenza la fanno sempre le persone.
Dobbiamo volerlo e ne LeRosa lo vogliamo!

Come LeROSA vogliono contribuire al Gender Gap Zero

Non è una guerra tra uomini e donne: siamo diversi e la diversità deve diventare un valore, non un ostacolo.
LeRosa vogliono contribuire al Gender Gap Zero innanzitutto attraverso la consapevolezza.
Le attività e le iniziative che si svolgono all’interno del gruppo sono orientate a dare maggiore consapevolezza alle donne, in termini di:

  • valore della persona
  • potenzialità
  • opportunità presenti sul territorio

Insieme ce la facciamo e lo facciamo meglio, senza per questo dover ergere dei muri contro gli uomini.
Collaborare, ricordi? Anche con i colleghi maschi.
Superare il Gender Gap non significa annientare chi ci sta intorno, ma tendere la mano per correre tutti insieme.
Una vision bellissima in cui tutti sono vincitori.

Per fare questo, il progetto LeRosa è stato inserito all’interno di una società benefit. Si tratta di una forma sociale in tutto e per tutto uguale alle classiche società di capitali, ma con un qualcosa in più: l’obbligo, da statuto, di restituire parte di ciò che viene prodotto per una finalità sociale di rilievo.
Nel caso de LeRosa, il supporto concreto alla eliminazione della disparità di genere a sostegno del mondo femminile.

Lato femminile e lato maschile, cosa ne pensi?

Non mi sono mai vista in competizione con gli uomini, forse perché ho avuto la fortuna di aver beneficiato di un’educazione che mi ha aperto gli orizzonti.
Penso che tutti noi possiamo dare qualcosa alla società, indipendentemente dal fatto di essere uomo o donna, in quanto persone.
Non mi piacciono gli stereotipi, neanche quando vanno a discapito degli uomini.
Non credo che le donne siano buone solo a far le pulizie come non penso che un uomo sia incapace di cambiare un pannolino al proprio figlio.

La società in cui sono diventata donna e mamma è una società veloce, dove tutti devono impegnarsi. La famiglia è nucleare, non c’è tempo di guardare chi deve fare cosa e tutti devono essere in grado di fare tutto.
Mi piacerebbe che questo avvenisse di più anche nel mondo del lavoro.
Credo che lo scoglio culturale più grande che la nostra società debba superare sia quello di vedere la donna solo come una futura mamma senza altre ambizioni nella vita.
Molti uomini ci sono già arrivati.

Da ultimo, vorrei che le donne smettessero di farsi la guerra tra loro, sabotandosi.
Si fa un gran dire della parità, ma spesso si assiste ad una lotta le une contro le altre fatta di invidie e risentimento.
Mentre noi ci tiriamo i capelli, il mondo va avanti senza di noi: non sarebbe il caso di smetterla per iniziare a fare squadra davvero?

Questo articolo fa parte di “Bloginrete” de LeROSA, progetto di SeoSpirito Società Benefit srl, in collaborazione con &Love srl e Scoprirecosebelle, che ha come obiettivo primario ascoltare le donne, collaborare con tutti coloro che voglio rendere concrete le molteplici iniziative proposte e sorridere dei risultati ottenuti. È un progetto PER le donne, ma non precluso agli uomini, è aperto a chiunque voglia contribuire al benessere femminile e alla valorizzazione del territorio, in cui vivere meglio sotto tutti i punti di vista.