Airbag da moto: perché preferirlo

airbag da moto perchè preferirlo

L’airbag da moto è diventato uno dei dispositivi più all’avanguardia per la protezione della zona del tronco e della colonna vertebrale in caso di impatto. Esistono airbag moto meccanici ed elettronici e sono regolati da specifiche normative.

L’ingresso sul mercato di questo dispositivo di protezione non è poi così recente. Già nel 1997 con BBIPS facevano ingresso sul mercato i primi motoairbag meccanici. Tuttavia, negli ultimi anni le case produttrici hanno proposto sistemi sempre più performanti sia per la circolazione in strada che in pista.

In questo articolo ti spiegherò quali sono le caratteristiche dell’airbag da moto, come funziona e perché preferirlo.

A cosa serve e come funziona

Il sistema airbag è in grado di proteggere efficacemente le zone più importanti del corpo attivandosi in pochi millisecondi in situazioni di incertezza riconosciute come pericolose anche a basse velocità.

Questo è importante in moto perché i traumi da caduta dipendono dall’ostacolo che si colpisce e non dall’andatura. Ne consegue che l’uso non è pensato solo alla pista o a livelli sportivi, ma in qualunque occasione, anche se stai viaggiando in città.

Il dispositivo serve a proteggere cervicale, schiena, coccige e in alcuni casi anche il torace, quindi copre gli organi vitali e limita le oscillazioni della testa.

Questa è la sostanziale differenza rispetto al paraschiena, la cui area di distribuzione della forza dell’impatto è minore. Non solo, la capacità di assorbimento dell’urto di un airbag è nettamente più performante rispetto al tradizionale guscio.

Il livello di forza residua media trasmessa alla schiena di un airbag in caso di collisione è di circa quattro volte inferiore rispetto a quella del paraschiena limitando così i rischi di impatto meccanico in caso di caduta.

Parliamo di massimo 2,5 kN nel primo caso e massimo 9 kN nel secondo, se confrontiamo dispositivi classificati come livello 2 di omologazione (per chiarezza 1 kN corrisponde a circa 101,97 chilogrammi-forza). Maggiore è questo parametro, minore è la capacità di assorbimento dell’urto.

Il tempo di attivazione dell’airbag è rapido e avviene tra il momento della collisione del motoveicolo a quando il pilota si distacca dallo stesso, per poi essere completamente attivo prima dell’impatto.

È una sequenza misurata in millisecondi, ciò vuol dire che all’occhio umano il gonfiaggio appare istantaneo ma non lo è. In quel frangente, la sacca airbag si aziona e resta attiva fino a un massimo di 60” dall’urto, dopodiché si sgonfia per permettere i soccorsi.

Airbag meccanici o elettronici?

Sono due le tipologie di airbag da moto disponibili in commercio: meccanico ed elettronico.

Entrambi adempiono gli stessi scopi dal punto di vista della protezione e della distribuzione della forza di collisione. Le differenze sono insite più che altro nelle caratteristiche tecniche di usabilità.

L’efficacia di un airbag da moto, si valuta in base a 3 criteri:

  1. capacità di identificare il tipo di incidente;
  2. tempo di gonfiaggio, entro i 200 millisecondi;
  3. livello di protezione offerta, almeno 4,5Kn.

La capacità di riconoscere gli incidenti è la prima grande differenza tra airbag meccanici ed elettronici.

Nel caso dei dispositivi meccanici, l’attivazione avviene indipendentemente da dove arriva l’impatto o dalla dinamica dell’incidente. L’approccio è quello di proteggere ogni volta che si crea una situazione di emergenza. Infatti, la gravità di un incidente non si misura nella velocità ma contro cosa avviene l’impatto.

Nel caso dei dispositivi elettronici, i sensori inviano dei segnali alla centralina la quale, in base alle impostazioni con la quale è progettata, decide per te se è una situazione di emergenza oppure no.

I parametri degli incidenti sono stabiliti dal software che, quindi, attivano o meno l’airbag. Ciò vuol dire che possono crearsi situazioni “grigie” in cui, anche a basse velocità o in caso di tamponamento a motoveicolo fermo, il dispositivo non si attiva.

Se stai pensando quale di questi sia più adatto alle tue esigenze, ho messo a confronto due tra i modelli più conosciuti nelle rispettive categorie.

Airbag meccanici

Il sistema di riconoscimento è meccanico attraverso un cavo fisico agganciato al motoveicolo che innesca il dispositivo se sottoposto ad una certa trazione. Agisce con lo stesso principio delle cinture di sicurezza, il cui congegno è semplice e ancora oggi affidabile.

Motoairbag è l’azienda che nel 2000 ha brevettato la tecnologia ad esplosione fredda e ad oggi fornisce dispositivi efficaci sia per uso stradale che su pista.

Le sue peculiarità sono:

  • Cavo di attivazione Fast Lock, che funziona come un arrotolatore simile alle cinture di sicurezza. In fase di riposo si riavvolge senza intralci e non impedisce i movimenti e in caso di incidente blocca lo scorrimento attivando l’airbag.
  • Sistema sempre attivo anche in caso di scivolata: sono sufficienti solo 3 cm di distanza dalla sella durante la condizione di impatto perché entri in funzione.
  • Riconosce impatti a 360° in soli 5 millesimi di secondo.
  • Tempo di gonfiaggio in 80 millisecondi.
  • Affidabilità testata in strada.
  • Non prevede manutenzione ordinaria (es. batterie).
  • Si indossa come un gilet sopra la giacca da moto e allacciato tramite bretelle e cinture interne.
  • Va indossato come ultimo indumento, ciò vuol dire che non è possibile mettere zaini, giacche antipioggia o altri capi d’abbigliamento sopra l’airbag per non ostruire il corretto funzionamento.
  • Esiste nella doppia versione con protezione solo posteriore oppure completa e quindi anche toracica.
  • Se attivato senza impatto può essere ricaricato facilmente dall’utilizzatore tramite un kit di ricarica.
  • È prevista una revisione periodica ogni 4 anni o in base all’intensità di utilizzo e corretta applicazione del dispositivo a costi contenuti.

Vantaggi: sempre attivo, riconosce il 100% degli incidenti; piuttosto leggero (max 1,3Kg); ricaricabile autonomamente se innescato senza impatto; di facile utilizzo e dal prezzo contenuto.

Svantaggi: niente indumenti sopra il dispositivo, connessione necessaria al motoveicolo.

Airbag elettronici

Il sistema è definito anche stand alone in quanto le dinamiche di funzionamento si attivano in modo autonomo senza dispositivi meccanici legati al motoveicolo.

La rilevazione delle condizioni di incidente avvengono tramite algoritmi che monitorano costantemente i movimenti del motociclista. Grazie a giroscopi e accelerometri i dati arrivano alla centralina che comunica con i sensori posti nel dispositivo tramite una connessione wireless e/o GPS.

Dainese ha elaborato nel corso del tempo prodotti sempre più all’avanguardia per ottimizzarne la resa sia per l’uso in pista che stradale. Tra questi ho analizzato le caratteristiche dell’airbag denominato D-air per l’uso in strada.

Ecco le principali:

  • Si installa direttamente all’interno della giacca appositamente progettata che va tenuta chiusa con la zip frontale per non risultare pericoloso in caso di attivazione.
  • All’interno del paraschiena è posizionato il GPS e la centralina elettronica attraverso cui vengono rilevati i dati dei sensori 1000 volte al secondo.
  • L’algoritmo riconosce le diverse dinamiche di caduta sia frontale, di sbalzamento o di rotolamento, attivandosi prima dell’impatto.
  • È una protezione “invisibile” che dona confort ed ergonomia.
  • È consentito l’uso di zaini o altri capi di abbigliamento posti al di sopra della giacca.
  • Il sistema funziona grazie a una batteria ricaricabile in massimo 4 ore tramite un caricatore USB, con un’autonomia di 8 ore se in uso e fino a 26 ore in stand-by. La ricarica non può avvenire durante l’utilizzo.
  • Il corretto funzionamento è monitorabile attraverso un’interfaccia LED posta sull’avambraccio che segnala lo stato della carica e il segnale GPS.
  • Il dispositivo deve essere acceso e connesso al segnale GPS prima di poterlo utilizzare.
  • Il tempo di gonfiaggio può variare a seconda della condizione di pericolo rilevata e dell’intensità dell’evento, ma non si attiva al di sotto dei 10 km/h oppure nel caso in cui il segnale GPS non sia disponibile.
  • Può prevedere parti di ricambio ma una volta attivato deve essere sostituito presso un rivenditore ufficiale.
  • È previsto un controllo manutentivo o l’eventuale revisione dei componenti soggetti a usura ogni 5 anni.

Vantaggi: nessuna connessione alla moto, leggero, confort totale perché completamente integrato; nessuna limitazione nell’indossare capi al di sopra del dispositivo; algoritmo costantemente aggiornato.

Svantaggi: il dispositivo va acceso e l’utilizzo è legato alla carica della batteria; non funziona in caso di segnale GPS assente anche momentaneo; richiede costante manutenzione; riconosce solo gli incidenti previsti dal software di progettazione; ha costi di sostituzione elevati in caso di attivazione.

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Certificazioni e normativa

I protettori da impatto, come gli airbag da moto sono sottoposti a Certificazione di Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) da un Organismo Notificato il quale attesta la conformità di un prodotto ai requisiti essenziali di salute e sicurezza della Direttiva/Regolamento di riferimento.

La verifica dei requisiti avviene attraverso test specifici sul prodotto e controllo della relativa documentazione tecnica come ad esempio progetti, schede tecniche, istruzioni d’uso e marcatura CE. All’esito positivo della valutazione, viene emesso un Certificato in base ai requisiti di legge. 

Esiste una specifica norma tecnica europea che stabilisce i requisiti di sicurezza e i metodi di prova atti a garantirne il buon funzionamento, l’affidabilità, le caratteristiche ergonomiche, prestazionali e qualitative.

Nel caso degli airbag da moto meccanici, esiste una normativa specifica identificata EN 1621-4 (UNI EN 1621-4 per l’Italia) e indica caratteristiche e metodi di prova per tutti i protettori gonfiabili attivati meccanicamente incorporati negli indumenti per motociclisti o utilizzati separatamente.

Per quanto riguarda quelli ad attivazione elettronica, non esiste una normativa tecnica specifica. Sono certificati in base quella più vicina esistente, ovvero la EN 1621-4, solo per la parte assimilabile ai dispositivi meccanici, e la EN 1621-2 riferita agli indumenti di protezione contro l’impatto meccanico per motociclisti. A questa certificazione, le case produttrici aggiungono una documentazione che attesta per quali incidenti è stato testato il prodotto.

In ogni caso, indipendentemente dal tipo di innesco, l’airbag da moto resta un prodotto altamente efficace e frutto di ricerca e sviluppo continuo, se pur più costoso di un protettore tradizionale.

Sono una fan della sicurezza in moto e non smetterò mai di sottolineare l’importanza di salvaguardare la propria incolumità in qualunque circostanza. Personalmente ho scelto di usare l’airbag dopo aver valutato i benefici e il livello di protezione che ne derivano, e non tornerei mai indietro.