Professional organizer: chi è e cosa fa

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Lavorare come professional organizer vuol dire aiutare le persone a migliorare le proprie capacità organizzative, da applicare sia nella sfera privata sia in quella professionale, partendo dallo spazio fisico e digitale, per arrivare al tempo, ai pensieri e alle priorità.
Chi è la professional organizer
Chi svolge questo lavoro sa riconoscere le situazioni, ascoltare e comprendere la confusione o il sovraccarico causati dalla disorganizzazione. Entra nel mondo di chi chiede supporto e accompagna, passo dopo passo, verso un modo di organizzarsi che porti sollievo.
Senza dimenticare che l’organizzazione, in tutte le sue forme, è sempre un mezzo e mai un fine. Non si tratta solo di svuotare un cassetto o riorganizzare una lista di cose da fare. Significa permettere di ritrovare il filo in una matassa che si è aggrovigliata nel tempo, riconoscere cosa conta e scegliere cosa tenere o cosa lasciare andare. Con rispetto, metodo e cura.
Professional organizer non è chi mette a posto o, peggio ancora, chi copre il disordine, ma chi riesce a far capire perché è importante avere un sistema solido e cosa c’è sotto determinate abitudini dannose. Lo è chi osserva e propone strategie, strumenti e approcci organizzativi su misura costruiti sulla realtà di chi ha davanti.
Per questo non basta essere persone organizzate per fare questo lavoro: ciò che conta davvero è la capacità di aiutare chi è al centro del percorso, proponendo delle chiavi per migliorare la qualità della sua vita.
Capacità di affiancare le persone con un approccio pratico e concreto, aiutandole ad alleggerire, a semplificare, a prendere decisioni e a fare scelte migliori con un mix di consapevolezza e intenzionalità. Senza soluzioni preconfezionate, ma costruendo insieme abitudini sostenibili e metodi per restituire equilibrio e libertà.
Cosa fa
Ogni professional organizer può occuparsi di ambiti diversi e scegliere di specializzarsi in aree specifiche della professione.
Può intervenire in casa quando gli spazi non funzionano più come dovrebbero, quando il disordine si accumula o quando si sente il bisogno di fare chiarezza, di alleggerire e di definire il proprio metodo organizzativo.
Nel contesto familiare, il suo lavoro è ancora più delicato. Aiuta a creare un clima sereno e organizzato, in cui ogni membro della famiglia possa sentirsi coinvolto, trovare i propri spazi e collaborare in modo più fluido alla gestione della vita quotidiana.
C’è poi tutto il mondo del lavoro, dove il supporto può permettere alle persone di migliorare il rapporto con i progetti, le attività, le scadenze, i documenti, gli spazi fisici e digitali. L’organizzazione diventa una leva per lavorare meglio, concentrandosi sulle cose giuste senza sacrificare l’equilibrio personale.
Un’altra area centrale è quella della gestione del tempo. Troppe cose da fare e troppe distrazioni, con il peso costante di non riuscire a concludere nulla: è proprio da qui che è possibile fare ordine nelle agende e nelle giornate, rivedere le priorità, recuperare tempo per sé e per ciò che conta.
Ci sono momenti in cui il supporto organizzativo diventa ancora più utile: i cambiamenti. Sia quelli voluti sia quelli subiti, come un trasloco, la genitorialità, un nuovo lavoro o, in generale, una nuova fase della vita. Fasi che portano spesso disordine, confusione, paure e una costante sensazione di non riuscire a fare tutto. Avere accanto una figura capace di guidare e proporre un metodo organizzato può dare sollievo e creare i passaggi necessari per vivere al meglio il percorso.
E poi ci sono situazioni in cui il disordine non è una questione di oggetti sparsi o di tempo che sfugge. A volte si parla di disorganizzazione cronica, un accumulo che ostacola la quotidianità che può rendere necessario un supporto esterno per recuperare spazio, autonomia e leggerezza.
Che formazione ha una professional organizer
Non esiste un percorso unico per diventare professional organizer. Ogni professionista arriva da strade diverse: c’è chi viene dal mondo della formazione, chi dall’organizzazione aziendale, chi da ambiti educativi, creativi o legati al benessere della persona. È una professione trasversale, che si nutre di esperienze e competenze diverse, necessarie per specializzarsi in uno o pochi ambiti appena descritti.
Quello che accomuna chi sceglie questa strada è l’intenzione di migliorare la qualità della vita e del lavoro delle persone, sapendo bene che l’organizzazione è un’attività complessa, che richiede metodo, capacità di analisi, costanza, empatia, attenzione e anche una buona dose di flessibilità.
Chi intraprende questa professione può formarsi attraverso corsi specifici, percorsi di specializzazione, affiancamenti e aggiornamenti continui.
C’è la possibilità di aderire ad associazioni che propongono standard qualitativi, momenti formativi e confronto tra chi svolge la stessa professione. Proprio come avviene nella Associazione Professional Organizers Italia, APOI, che crede che uno stile di vita organizzato migliori la qualità del vivere. L’iscrizione non è obbligatoria, ma è una scelta di valore, utile per chi vuole crescere e lavorare nel rispetto del codice etico-deontologico che viene firmato e che fornisce le linee guida della condotta professionale con clienti e colleghi. Con il fine di mantenere un elevato standard della professione e tutelare sia chi aderisce all’associazione sia chi si avvale dei servizi organizzativi.
Per saperne di più su questa professione, consiglio il libro Professional organizing. Istruzioni per l’uso, di Sara Mantovani, Francesca Procopio e Alessandra Janousek, edito da Guerini Next.
In generale, la formazione non si esaurisce con un attestato. È un percorso continuo, che si evolve insieme al modo in cui cambiano gli spazi, il lavoro, la tecnologia e i bisogni delle persone.
Chi sono i clienti tipo
Le persone che richiedono un supporto organizzativo spesso partono da una sensazione comune, quella di non riuscire più a gestire tutto. Che si tratti della casa, del lavoro o della vita quotidiana, arriva un momento in cui il carico risulta troppo pesante da sostenere.
Alcune cercano aiuto perché gli spazi fisici sono diventati dei luoghi confusi, dove tutto si mescola e nulla sembra più al proprio posto. Altre si trovano in un momento di cambiamento. E altre ancora faticano a tenere insieme lavoro e vita personale, travolte da scadenze, riunioni e decisioni da prendere.
A volte il problema è visibile, con accumuli, disordine e ambienti che non funzionano più. Altre volte è qualcosa di meno fisico, come la sensazione di non avere mai tempo e di rincorrere le scadenze senza riuscire a fermarsi.
Ci sono anche persone già abituate a organizzarsi, ma che scelgono comunque di farsi affiancare per semplificare, snellire e trovare nuove modalità più sostenibili.
In comune c’è la volontà di fare spazio per respirare con più calma, per vivere o lavorare con più leggerezza e per ritrovare un giusto livello di energia.
Quando avvalersi di una professional organizer
Non c’è un momento giusto per chiedere una mano. A volte succede quando il disordine è diventato troppo da gestire, quando si accumulano oggetti, impegni, pensieri, cose da fare e si ha la sensazione che manchi l’aria. Altre volte succede prima, quando si percepisce che qualcosa potrebbe non funzionare più come dovrebbe, anche se non si sa ancora bene da dove partire.
È utile pensarci in tutti quei momenti in cui lo spazio – fisico, digitale o mentale – va riletto e ripensato, per allinearsi a un nuovo ciclo della vita o per rigenerare una fase già presente ma che ha perso slancio.
Di sicuro non serve sempre aspettare un’emergenza o una situazione critica. Ci sono persone che scelgono di avvalersi di questa figura professionale per imparare a gestire meglio il proprio tempo, proprio come abbiamo visto con un semplice calendario. Lo fanno anche per semplificare la vita professionale o familiare e per migliorare l’equilibrio tra lavoro e casa. C’è chi vuole smettere di rimandare, chi chiudere aree lasciate in sospeso e chi liberarsi di quello che non serve più, dentro e fuori.
Mentre chi lavora come professional organizer è lì per accompagnare le persone nel meraviglioso mondo dell’organizzazione. Ti va di provare?