Clara va al mare di Guido Quarzo: recensione

Clara va al mare di Guido Quarzo recensione

“Clara va al mare” di Guido Quarzo racconta una storia semplice e delicata, che ha le radici nell’esperienza diretta dell’autore, scrittore di libri per bambini e insegnante.

Durante la sua lunga carriera, Quarzo ha avuto nelle sue classi tanti bambini con la sindrome di Down, “persone un po’ speciali” – come li definisce, che “sanno essere dolci e aggressive, tenere e indisponenti, a volte comiche e spesso disperatamente disarmanti”.

Così, dopo aver pubblicato tanti romanzi, ne ha scritto uno che ha per protagonista una ragazzina Down che vuole vedere il mare. La storia è, ovviamente, un pretesto per invitare i lettori “normodotati” a vivere una giornata normale nei panni di una ragazzina con bisogni speciali.

Trama di “Clara va al mare” di Guido Quarzo

Clara ha 14 anni ed è affetta dalla sindrome di Down, cosa che non le impedisce affatto di avere sogni e desideri. Il suo desiderio più grande è quello di rivedere il mare, ma è già settembre e il centro diurno ha riaperto e i genitori le dicono che proprio non è possibile.

Così Clara organizza un piano per andare a Savona, perché sa che lì c’è il mare. L’occasione si presenta una mattina mentre fa la spesa dal panettiere. Approfittando di un attimo di disattenzione della mamma, esce dal forno di nascosto, prende l’autobus per la stazione dei treni e qui compra un biglietto per Savona.

Tutto merito di Roberto, il suo educatore preferito, che le ha insegnato a orientarsi per le vie della città, a usare i mezzi pubblici e a contare i soldi. Sempre Roberto l’ha portata al mare per la prima volta. È in quell’occasione che ha scoperto quella sensazione incredibile di benessere e libertà e felicità che si prova a correre sulla spiaggia, giocando con le onde del mare.

Il viaggio in treno è lungo e Clara, seduta di fronte al finestrino, ha tutto il tempo di farci conoscere i suoi pensieri e le persone che affollano la sua vita. I genitori anziani, i fratelli maggiori, Luca ed Enzo, che sono i suoi eroi, Nonnachele, e i compagni di classe, anche quell’antipatico di “Sachio-mongolo”, il compagno che alle elementari la derideva e al quale ruppe una sedia in testa.

Alla fine del viaggio Clara arriva a Savona e percorre il tragitto che dalla stazione la porta al mare. Anche in questa occasione, incontra persone gentili che la aiutano e persone insensibili che la tengono a distanza o addirittura la deridono.

Nonostante la disabilità e gli ostacoli che incontra lungo il tragitto, Clara in riva al mare ci arriva davvero e trascorre il pomeriggio a giocare con le onde, raccogliere conchiglie, inseguire i gabbiani e giocare con un cane.

Poi scende la sera e decide di farsi aiutare a tornare a casa.

La nostra recensione

“Clara va al mare” è una storia che conquista tutti, bambini e adulti, fin dalle prime pagine.

È impossibile non fare il tifo per Clara, così fragile e indifesa, ma allo stesso tempo così coraggiosa e determinata a realizzare il suo sogno. Ed è impossibile non amarla, così affettuosa e sognatrice ma al tempo stesso testarda e irascibile.

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Consiglio questo libro di Guido Quarzo ai lettori a partire dai 9 anni. Viaggiando insieme a Clara verso il mare, potranno scoprire quello che i bambini con bisogni speciali pensano e provano.

E si sa che conoscere l’altro è il primo passo per rispettarlo.