Luisella Scanu, freelance web marketing, intervista

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Luisella Scanu, content manager e local storyteller sarda, ha fatto una scelta coraggiosa: ha lasciato un lavoro dipendente per intraprendere un percorso da freelance nel mondo della comunicazione e del web marketing.

Un cambiamento che ha significato, per lei, non solo libertà professionale, ma anche crescita personale e impatto sul territorio.

In un contesto in cui l’indipendenza economica femminile rappresenta ancora una sfida, la sua esperienza è un esempio concreto di autodeterminazione e visione.

Dopo oltre 15 anni nella formazione professionale, ha scelto di valorizzare la sua specializzazione in editoria e giornalismo costruendo una professione che unisse competenze tecniche, narrazione territoriale e visione etica del lavoro. Come afferma lei stessa:

“La conoscenza ci rende liberi: liberi nel pensiero e nella possibilità di scelta.”

Attraverso la sua attività di consulenza, Luisella, oltre a supportare aziende e professionisti, valorizza storie femminili sarde che contribuiscono allo sviluppo locale. E lo fa anche mettendo nero su bianco queste storie su una testata locale, “perché è importante condividerle e lasciarsi contaminare”.

Il suo approccio, infatti, unisce marketing, cultura e forte senso della comunità e del territorio di appartenenza. Non a caso, ha coniato un nome professionale, lacopysarda, e il suo logo richiama la texture del sughero sardo: un materiale 100% naturale, dalla sorprendente versatilità e leggerezza, qualità che riflettono l’approccio autentico, poliedrico e tenace di Luisella nel suo lavoro di valorizzazione del territorio attraverso l’uso delle parole.

Scopriamo insieme la sua bellissima visione del lavoro freelance al femminile.

Raccontaci la tua giornata tipo

“Ho imparato l’importanza di stabilire priorità precise, rispettando i miei ritmi naturali di produttività senza pretendere di essere sempre operativa al 100%.”

Il segreto di Luisella Scanu, freelance di web marketing, è l’organizzazione: la sua giornata è scandita secondo “quadri temporali”, alternando scrittura creativa, progettazione di siti e blog, consulenze strategiche e momenti di studio e approfondimenti.

Il tutto con l’obiettivo di bilanciare produttività e benessere personale.

“Posso portare il mio computer ovunque, dal mare alla montagna: qui abbiamo tutto. Questa libertà mi permette di armonizzare lavoro e famiglia, anche grazie alla gestione con mio marito di un’azienda agricola e alla cura di nostra figlia.”

Questa flessibilità, tuttavia, non si improvvisa.

“Ho una pianificazione settimanale molto precisa, con spazi dedicati anche alle attività pro bono, come il mio contributo al progetto LeROSA, che rappresenta un tassello importante del mio percorso.”

E nel weekend, la disconnessione diventa un atto intenzionale:

“Il sabato e la domenica li trascorro in campagna, nell’azienda agricola familiare. Il legame con le mie radici è parte del mio equilibrio personale e professionale.”

Un tempo di qualità che diventa anche occasione educativa per sua figlia:

“Voglio che impari cosa significa il lavoro, il valore della terra, della fatica ma anche l’importanza dell’indipendenza economica. Deve conoscere le sue origini, la sua base valoriale”.

Essere freelance è davvero sinonimo di libertà?

“Essere freelance significa conquistare una libertà preziosa, ma richiede consapevolezza e responsabilità.”

Per Luisella Scanu, la vera libertà del lavoro autonomo sta nella possibilità di costruire un percorso professionale autentico, allineato ai propri valori.

“Lo stipendio è il tempo dedicato (della nostra vita) al lavoro, che non torna più. Questa consapevolezza mi ha portato a rivedere il valore del mio tempo e delle mie scelte.”

La flessibilità è reale, ma non scevra da impegni: è necessario formarsi, creare reti, gestire ogni aspetto dell’attività. E anche imparare a dire dei no:

“Non tutti i clienti o progetti sono giusti per me. Se un incarico non rispecchia i miei valori, preferisco declinarlo. La mia libertà è anche qualità nelle relazioni lavorative.

Come donna freelance ho dovuto dimostrare il mio valore con ancora più determinazione. Ma ho anche avuto l’opportunità di creare un modello lavorativo radicato nel mio territorio e orientato alla comunità.”

Questa libertà permette anche di integrare con armonia la sfera familiare e professionale.

“Il lavoro è parte della vita, non una dimensione separata. Per questo cerco un equilibrio vero, e non una rincorsa alla produttività senza senso.”

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Quali sono le difficoltà che trova una freelance?

Il percorso da freelance, per quanto soddisfacente sia, ha comunque i suoi ostacoli e le sue difficoltà come in tutte le cose; l’importante è saperle riconoscere e se possibile prevenirle con il giusto approccio.

“Partecipare a un bando per l’imprenditoria femminile è stata un’esperienza frustrante: i requisiti erano troppo restrittivi per chi era all’inizio.”

Un’esperienza che ha reso evidente come, nonostante le buone intenzioni, molte misure di supporto siano ancora inaccessibili per chi muove i primi passi. Oltre alla burocrazia, c’è poi il problema della legittimazione professionale:

“Molte donne vengono guardate con sospetto, soprattutto in contesti dominati dagli uomini.
Ogni errore pesa di più.”

Come nel caso della geometra che Luisella segue professionalmente e ci racconta:

“Quando arriva in cantiere viene vista come fosse un’extraterrestre. E deve essere due volte più brava solo per farsi rispettare.”

Un altro ostacolo, come abbiamo letto anche nell’intervista con Stefania Mancini è l’isolamento professionale:

“Soprattutto nei piccoli centri o in realtà insulari come la Sardegna, è difficile trovare occasioni strutturate di networking offline. Progetti come LeROSA hanno colmato questo vuoto online, ma manca ancora molto nella dimensione territoriale.”

Infine, l’autoformazione continua talvolta è impegnativa da sostenere:

“Dedico una parte fissa del mio guadagno alla formazione, perché è l’unico modo per restare competitiva e consapevole.”

Ma anche questo richiede tanta pianificazione e grande determinazione.

I vantaggi di essere freelance

La carriera freelance ha trasformato profondamente la vita di Luisella.

Tra i principali vantaggi:

  • gestione del tempo autonoma, nel rispetto dei propri ritmi;
  • scelta consapevole dei clienti e dei progetti in base ai propri valori;
  • formazione continua come investimento su di sé;
  • relazioni autentiche basate su rispetto, empatia e collaborazione.

“Lavoro con aziende e professioniste sarde che vogliono, anche, valorizzare il loro territorio. Questo genera una soddisfazione che va oltre il guadagno economico.”

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C’è anche una soddisfazione più sottile ma profonda:

“Ogni volta che aiuto una donna a raccontarsi meglio online, sento di aver contribuito a qualcosa di più grande. Comunicare bene è anche un atto di emancipazione. Investo parte dei miei guadagni in formazione: è ciò che mi permette di crescere.”

Una crescita non solo professionale, ma anche personale: le competenze sviluppate negli anni l’hanno aiutata ad affrontare le sfide della vita quotidiana con più lucidità, adattabilità e forza.

“Ho imparato a leggere le dinamiche, anche nei conflitti tra donne. L’intelligenza emotiva è una risorsa cruciale, e va coltivata.”

Tre aziende con cui vorresti collaborare

“Mi interessa collaborare con aziende e professioniste che mettono al centro il benessere delle persone, l’etica del lavoro e la valorizzazione dei territori. Preferisco progetti che abbiano un impatto positivo e non solo economico.”

Per questo motivo, alla domanda “tre aziende con cui vorresti collaborare”, Luisella risponde:

“Soprattutto aziende sarde, che si occupano di web marketing, anche turistico. Ho concluso da poco un percorso della Scuola Holden, ‘Raccontare i territori, storytelling efficace di una destinazione’ perché la narrazione di un brand passa anche attraverso la valorizzazione della sua identità territoriale e delle storie uniche che lo legano al luogo d’origine.

La prima è Fare digital media, un’agenzia di marketing interamente focalizzata sul mercato viaggi- turismo. Condivido la loro visione di un turismo autentico e personalizzato, dove la scoperta del territorio e l’incontro con le sue specificità diventano esperienze significative sia per il viaggiatore che per la comunità locale. E la narrazione diventa uno strumento potente per dare voce a queste connessioni umane e sociali.

La seconda è Marketing Toys, un’azienda toscana (con progetti anche in Sardegna), che si occupa di consulenza con focus sulla progettazione di brand, ottimizzazione della proposta di valore e del business model, tutto ‘fatto’ in modo etico e sostenibile. Di recente, ho incontrato uno dei suoi fondatori, Gaia Provvedi, ad un importante festival sardo dedicato allo storytelling turistico.

Non ho in mente un nome preciso come terza opzione: mi piacerebbe conoscere una realtà sarda al femminile, che si occupi di web marketing e che condivida con me valori e vision.
E quindi: se sei un’azienda o una professionista (sarda) che sta leggendo questa intervista e ti riconosci nella mia visione, professionale e umana, sappi che sto cercando proprio te!”

Essere freelance donna: un problema o un’opportunità?

Essere donna freelance significa affrontare una complessa intersezione di sfide e opportunità.

“Le difficoltà ci sono, ma possono diventare occasioni per innovare e proporre modelli di lavoro più sostenibili.”

Le barriere strutturali (accesso al credito, pregiudizi, bilanciamento vita-lavoro) sono reali, ma spesso le donne rispondono con empatia, resilienza e creatività.

“Le donne stanno portando un approccio più empatico e sostenibile all’imprenditoria.
Il lavoro non è solo profitto, ma anche benessere e impatto positivo.”

Una consapevolezza che Luisella Scanu, freelance web marketing, traduce in azione concreta:

“Il successo non si misura solo in termini di guadagno, ma anche nel valore generato per le persone e per il territorio.”

Le reti di supporto tra donne, come LeROSA, giocano indubbiamente un ruolo chiave nel favorire la crescita, la condivisione e la solidarietà. Ma molto sta anche alla capacità individuale di interpretare le dinamiche relazionali:

“Empatia, equilibrio e intelligenza emotiva sono fondamentali per creare connessioni vere. Grazie alla libertà di definire il mio modello di lavoro, riesco a godere appieno della mia famiglia, delle mie amicizia, della mia professione e delle opportunità che il territorio offre.”

Un modello che non nega la fatica, ma che permette di viverla con senso, radicandosi nei valori personali.
L’esperienza di Luisella Scanu è un esempio potente di come il lavoro freelance, soprattutto al femminile, possa essere una scelta consapevole e trasformativa, capace di generare valore economico, sociale e culturale.

Luisella-Scanu-lacopysarda
Luisella-Scanu-lacopysarda

Una storia che parla a tutte quelle donne che vogliono costruire il proprio percorso, professionale e lavorativo, con coraggio e visione, senza rinunciare alla propria identità e alle proprie radici. E che dimostra come, anche nei contesti più sfidanti, sia possibile dare forma a una professione che rispecchi davvero chi siamo.