Ginger People&Food di Agrigento, cibo d’Africa e di Sicilia
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Scommetto che già il solo leggere “ginger” nel titolo abbia catturato la tua attenzione e fatto venire l’acquolina in bocca; per me, è stato proprio così quando ho sentito per la prima volta il nome di questo particolare ristorante.
Sono stata subito catapultata con la mente in luoghi esotici, quei luoghi che hanno un non so che di misterioso, quelli che abbiamo magari studiato a scuola nei libri di storia e geografia e che sanno suscitare suggestioni frizzanti e avventurose.
Ed è proprio quell’immaginario che mi ha subito affascinato ed è ciò che caratterizza tutta la cucina di Mareme Cisse, la chef che con le sue creazioni culinarie porta in tavola un connubio tra due culture ricchissime di storia: quella siciliana e quella africana.
Se anche tu, come me, sei sempre alla ricerca di luoghi particolari che abbiano una loro unicità e quel qualcosa in più rispetto alle proposte tradizionali, allora puoi stare certa che qualora ti recassi in Sicilia vorrai provare almeno una volta un’esperienza da Ginger People&Food.
Andando a ritroso nel tempo, era il 2018, è stato grazie all’assegnazione del Premio Bezzo, organizzato dall’associazione Aregai Terre di benessere, che ho scoperto il Ristorante Ginger People&Food capeggiato da Mareme Cisse, la chef che porta avanti con orgoglio e maestria questa progetto meritevole.
Pur non conoscendo direttamente Mareme Cisse e non avendo mai avuto il piacere di assaporare i suoi piatti, tuttavia ho scelto con cognizione di causa di raccontare la sua storia; infatti mi sento di andare piuttosto sul sicuro: da 11 anni faccio parte del consiglio direttivo dell’associazione Aregai che le ha conferito il Premio Bezzo, che vanta una selezione piuttosto severa basata su 38 criteri, oltre alla valutazione partecipata.
Diversamente, non lo avrei fatto perché ne va della mia reputazione.
Il bello e il buono di collaborare con le associazioni è che spesso, oltre ad essere un’ottima palestra per migliorare le proprie competenze, è anche l’occasione per ampliare la propria rete di conoscenze, fare interessanti incontri o, come in questo caso, scoprire realtà imprenditoriali che hanno quasi del magico, sono davvero meritevoli e degne di nota.
Quindi, se avete in programma un viaggio in Sicilia, mettete nella vostra “to-do-list” Ginger People&Food, assolutamente da provare e da gustare in tutte le sue forme.
Il ristorante lo trovate ad Agrigento e più precisamente nel centro storico, l’antica Girgenti araba e normanna. È un locale che merita almeno una prenotazione per un pranzo gustoso o per una cena raffinata; in ogni caso saprà sempre stuzzicare il vostro appetito e placare la vostra sete di curiosità.
Dimenticavo, nota strategica e suggerimento pratico: il ristorante si trova proprio di fronte al parcheggio multipiano che vanta una terrazza panoramica da dove potrete soffermarvi ad ammirare una delle viste più incantevoli della Valle dei Templi e del Mar Mediterraneo.
Come si suol dire, prendete tre piccioni con una fava. Non dimenticatevi, poi, di farmi sapere come sarà stata la vostra esperienza, sono davvero curiosa!
Tornando al ristorante Ginger People&Food, inaugurato solo nel 2016, sebbene arredato con uno stile tutto sommato moderno, la cura dei dettagli rivendica tanto le sue radici siciliane quanto quelle africane.
I colori vivaci tipici di queste due culture si mescolano in modo armonico sia nella scelta dei tessuti d’arredo sia negli oggetti artigianali esposti qua e là.
I prodotti di Ginger People&Food
Zuppetta di legumi siciliani, vellutata di fava cottoia di Modica e latte di cocco, polpette di pesce bianco e patate con crema di zucca e zenzero, tortelli di pasta fresca ripieni di verdure dell’orto con salsa di arance della Kolymbetra: sono queste solo alcune delle specialità innovative e creative proposte da Mareme Cisse nei suoi menu pubblicate e recensite nei portali più conosciuti di ristorazione.
Tra queste, però, spicca una tipicità assoluta e immancabile: il couscous! Proposto in diversi modi e accostamenti, come il Couscous Sama Yaye con verdure e legumi, aglio rosso di Nubia e spezie di Salamba; oppure il Couscous di Touba con agnello, prugne secche, mandorle o il Couscous del Mare, il tutto è preparato rigorosamente come esige la tradizione africana.
Per chi non lo sapesse, il couscous viene ottenuto con semola di grano duro (rigorosamente siciliano per i piatti di Mareme) e con una lavorazione a mano molto lenta e complessa, passando la semola diverse volte in vari setacci, finché non si ottengono le caratteristiche “palline” che costituiscono i granì del couscous.
Ma la nostra chef Mareme non si ferma qui: è anche una sapiente conoscitrice delle saporite spezie che caratterizzano tutta la cucina etnica e, in particolare, la sua cucina.
Mareme, infatti, di origini senegalesi, oltre a proporre i piatti delle tradizioni africane e siciliane, spesso le reinterpreta e le offre in una vera e propria “fusione inclusiva”.
Oltre a questo, si deve anche sapere che le basi della cucina senegalese hanno origini nella cucina francese, lasciata in eredità nel periodo coloniale; ed è forse per questo che è considerata una delle migliori tra le cucine d’Africa e la raffinatezza francese la si ritrova anche nei piatti di Mareme.
Aggiungiamo, infine, che la cucina siciliana a sua volta ha ereditato dal suo passato storico molto dalla cultura araba; ed ecco che è facile intuire come ogni assaggio sia un tuffo tra passato e presente, tra innovazione e tradizione, tra oriente e occidente.
Punti di forza
Come detto, nel 2018 Ginger People&Food è stato il ristorante vincitore del Premio Bezzo dopo aver brillantemente superato la selezione con il sistema di valutazione partecipata LICET® sviluppato da AREGAI Terre di Benessere, modello che qualifica e valorizza le scelte e le azioni e porta a generare benessere per sé, per tutte le parti interessate e per il territorio.
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L’innovatività del sistema LICET® è la sua correlazione con gli obiettivi di sviluppo sostenibile SDGs e con l’indicatore BES (Benessere Equo e Sostenibile, sviluppato da ISTAT e CNEL) che consente ad aziende, professionisti e amministrazioni di andare “oltre il PIL” per migliorare il benessere sul territorio.
Ed è in questo contesto che Mareme Cisse ha potuto dare risalto a tutti i suoi punti di forza nella gestione sostenibile del ristorante Ginger People&Food e dare così visibilità a come contribuisce a migliorare la qualità di vita delle persone.
È evidente il suo forte legame con l’identità territoriale, che si nota anche nel reperimento delle materie prime acquistate esclusivamente da produzioni locali agricole, avicole e ittiche di cui è riconosciuta la reputazione; i fornitori, inoltre, sono coinvolti nella condivisione delle scelte, aumentando la reciproca fiducia. Le spezie, invece, sono originarie africane.
La proposta culinaria è indubbiamente creativa e innovativa, anche perché Mareme si tiene costantemente aggiornata partecipando a corsi e workshop; inoltre tiene alta la sua competitività adottando uno storytelling costante e trasparente non solo nella comunicazione online, ma anche sul posto, al ristorante, durante il servizio: ti racconta i suoi piatti, ti coinvolge, ti trasporta in mondi lontani, ti fa sentire parte di quello che mangi; una vera cultura del cibo.
Mareme è al contempo una donna molto pratica e attenta alla gestione economica della sua attività: ha uno stoccaggio minimo delle forniture alimentari, così che gli acquisti siano fatti in base alle reali necessità del consumo previsto in base alle prenotazioni.
Ma l’impegno di Mareme va ancora oltre: ha creato un gruppo di lavoro in cucina ed in sala (4 persone in tutto) molto coeso e solidale che si traduce in un ambiente armonioso e, soprattutto, attento alla sostenibilità ambientale, evitando sprechi e scarti inutili e incentivando gli ospiti a utilizzare, quando necessario, la pratica del doggy-bag.
Infine, ma non meno importante, è la grande attenzione rivolta alle esigenze particolari dei suoi avventori, come le intolleranze, le scelte etiche o religiose.
Mareme Cisse imprenditrice, CEO di Ginger People&Food conosciamola
Nata in Senegal, Mareme Cisse, 38 anni, di lei racconta di essere praticamente nata in cucina; sua madre, infatti, aveva un ristorante in Senegal ma si sa che, purtroppo, là era pressoché impossibile lavorare.
Decide, quindi, di rifarsi una vita e piena di speranze, come molti altri migranti nelle sue condizioni, affronta il lungo viaggio verso l’Italia con i suoi figli in cerca di riscatto.
Madre di quattro figli, fu nel 2012 che decise con grande determinazione e coraggio di non restare in Senegal come invece avrebbe voluto il marito; e nonostante le difficoltà burocratiche tra permessi di soggiorno e rischi legati al mantenimento dei figli, non perde mai la speranza.
Dunque, dal Senegal arriva Agrigento dove grazie al progetto di inclusione portato avanti dalla cooperativa sociale Al Kharub, che si occupa di trovare soluzioni lavorative per il reinserimento di persone svantaggiate come possono essere i migranti.
Mareme, quindi, coglie l’opportunità di diventare chef; così nel 2016, dopo tante tribolazioni, apre finalmente al pubblico Ginger People&Food, il ristorante da sempre sognato, voluto e desiderato.
Non solo: da semplice “socia-lavoratrice” le sue capacità manageriali sono riconosciute tanto da entrare nel consiglio di amministrazione della stessa cooperativa agrigentina Al Kharub che da sempre ha creduto in lei.
Sebbene ancora oggi le capiti di ascoltare e vedere comportamenti ostili, non si è mai arresa e ogni giorno con il suo lavoro dimostra che credere in un sogno significa poterlo anche realizzare.
Mareme è sempre stata molto determinata e responsabile; ha fatto scelte molto impegnative che sono state ampiamente ripagate.
Ogni giorno si prodiga anche per incentivare altre donne, migranti o italiane, ad avere dei sogni e a trasformarli in realtà. La scelta di lavorare e non essere solo mamma e moglie è quella che sostiene più di tutte, soprattutto in una Italia dove a tutt’oggi la disoccupazione femminile sia ancora sopra il 50%.
Quanto mi piace Ginger People&Food
Che dire: è una storia davvero avvincente che sembra quasi la trama per un film.
Non ho ancora avuto l’onore di conoscere personalmente Mareme e il piacere di assaporare i suoi piatti di cui, inutile nasconderlo, sono molto curiosa.
Ho scelto tuttavia di raccontare ugualmente la sua storia perché è proprio nell’ambito della premiazione del Premio Bezzo, che ho sentito parlare molto bene di lei da chi, invece, ha avuto la fortuna di conoscerla direttamente.
Mi è stato sufficiente guardare il suo sito, le foto pubblicate, leggere i suoi menù, gli articoli che la menzionano e tutte le positive e numerose recensioni lasciate dagli avventori per capire quanto mi piace il suo modo di creare, di innovare, di fare della ristorazione una vera e propria arte.
Che, poi, a dirla tutta, vista anche la mia passione professionale per la comunicazione visiva, i suoi piatti iniziano a catturare l’attenzione già solo a guardarli: sono un tripudio di colori.
Ma è anche per il suo impegno, il suo carattere determinato che ho deciso di dare voce alla sua attività imprenditoriale; abbiamo bisogno di donne come Mareme Cisse che dimostrano che noi donne, quando abbiamo una nostra attività, siamo una risorsa per il nostro Paese, oltre ad essere economicamente indipendenti.
Se l’articolo ti ha fatto desiderare di aprire una tua attività imprenditoriale, di dare corpo ad un segno nel cassetto oppure vorresti che raccontassi la tua storia, scrivimi e mettiti in contatto con me. Sono certa che, insieme, possiamo contribuire a migliorare i nostri territori, possiamo generare benessere per le nostre comunità e con le nostre attività possiamo costruire destinazioni da amare.