La nudità dei sassi di Paolo Bertulessi – Recensione

La nudità dei sassi di Paolo Bertulessi - Recensione

La nudità dei sassi è la raccolta poetica scritta dalla penna di Paolo Bertulessi ed edita da Edizioni Bette di Elisabetta Nalon. Fa parte della collana Bonsai curata da Jessica Lusa. 

Rappresenta un viaggio lungo e tortuoso, il viaggio più fantastico ed autentico che ognuno di noi possa fare: quello dentro sé stessi.

Libero da ogni giudizio (che sia quello altrui così come il proprio) e senza veli, Paolo Bertulessi si presenta nella sua nudità d’animo, come quella dei sassi. Più avanti scopriremo perché proprio questo titolo.  

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La raccolta toccante e autobiografica di Paolo Bertulessi
Un viaggio profondo e tortuoso nell'anima dell'autore che ha diversi sapori: amore, rabbia, ribellione e soprattutto speranza. Quella che spera di infondere ad ogni lettore.

La trama de La nudità dei sassi

La trama di questa raccolta di poesie è esclusivamente il tratto autobiografico che contraddistingue in ogni pagina La nudità dei sassi.

Non assistiamo all’esordio dell’autore in quanto ha precedentemente realizzato ben altri due romanzi: “Esistenze proibite” nel 2018 e “Aurum inferno operaio” accolto quest’ultimo tra i partecipanti del Premio Campiello 2019.

Parallelamente la produzione letteraria di Bertulessi conta due raccolte di poesie. Ciò non è una semplice coincidenza bensì è dovuto alla capacità dell’autore di scrivere sia in prosa che in poesia: è uno dei suoi segni distintivi.

L’elemento poetico rimane per lui come un binario imprescindibile, dal quale non scendere mai. Esso scorre spesso parallelo alla stesura dei suoi romanzi tuttavia non sono pochi quei momenti in cui, improvvisamente ed inevitabilmente, si interseca nella stesura dello stesso. 

È così che la sua produzione letteraria assume una doppia valenza perché parallelamente alla scrittura romanzata, a tratti si distacca per tradurre in versi alcune sensazioni e stati d’animo.

Le due attività non sono slegate e la sua ecletticità e originalità sono sempre in primo piano.  

La nostra recensione

Ho assistito al ciclo di interviste FacePaper organizzato all’interno di Masterbook, il Master di specializzazione nei mestieri dell’editoria dell’Università IULM, che vede la collaborazione con Editori Veneti, di cui Edizioni Bette fa parte. L’incontro del 3 luglio 2021 ha visto protagonista, tra altri, anche il libro La nudità dei sassi di Paolo Bertulessi. 

L’autore ha raccontato del profondo excursus personale prima e durante la stesura di questo libro, un vero e proprio diario di bordo dei suoi stati d’animo. Frustrazione e rabbia i sentimenti predominanti, per i quali si auto definisce il poeta noir (oltreché il poeta urbano).

Purtroppo, durante il 2020 Paolo ha vissuto un evento tragico come può esserlo la perdita di un figlio: emozione che riversa all’interno della sua raccolta di poesie. 

Ciò spiega anche il perché della scelta proprio di questo titolo, La nudità dei sassi. Sui sassi, infatti, tutto scorre. Esattamente come fa l’acqua del fiume, portando via ogni scoria e rendendolo liscio.

Per Paolo questa metafora rispecchia ciò che accade nella vita. Lo scrittore sostiene infatti che la felicità non esiste, nella vita il nostro scopo nella vita è quello di imparare da ogni realtà vissuta e far sì che quanto viviamo sulla nostra pelle ci renda più lisci che ruvidi. 

“Amo definire le mie poesie come dei dardi che devono raggiungere i lettori e colpirli dentro al cuore”.

Con queste parole l’autore Paolo Bertulessi parla della sua attività di scrittore e poeta. Sottolinea l’importanza e il valore fondamentale che per lui è rappresentato dalla comunicazione

Per comunicazione s’intende il suo rapporto non solo col suo io interiore ma anche con il lettore, al quale lui si rivolge sempre. Il suo scopo, mentre scrive (“sentendo tentennare i miei anelli”) è far arrivare alla sua anima i messaggi che all’interno delle poesie egli stesso offre, condividendo un passato autobiografico che porta in sé tanti sapori, molti dei quali amari.

La sua produzione è istantanea, i versi escono direttamente – e a volte quasi inconsapevolmente – dalle sue mani, anche durante la notte. 

La sua scrittura nasce dalla giovane età in quanto per la sua Prima Comunione ricevette in regalo una macchina da scrivere (anzi, come la definisce lui, una macchina per scrivere!). 

Alla domanda che io stessa ho avuto piacere ed onore di porgli durante l’intervista online “Come le piacerebbe venisse ricordato il libro dai suoi lettori?”, Paolo Bertulessi ribadisce che per lui è importante raggiungere il cuore e l’anima del lettore ed è per questo motivo che spera questo libro venga interpretato come una sorta di “vademecum di vita”. 

Rappresenta una speranza, un cammino per chi ha bisogno di reagire a tutte le situazioni  (anche più dolorose) a cui la vita ci mette davanti. 

Questo libro per lui è stato una ribellione: anche ad alcuni lati della società che attualmente viviamo e che spesso portano le persone alla solitudine; il suo desiderio è proprio questo: che la sua raccolta di poesie possa essere capace di smuovere animi e punti di vista, riflessioni, per guardare sempre avanti e oltre. 

Una poesia indimenticabile de La nudità dei sassi

Decisamente non posso non citare la poesia che, in questa sua raccolta, Paolo Bertulessi dedica alle donne:

“DEDICATA A TUTTE VOI

Vorrei essere un solo granello,

un unico aureo granello

in quella sabbia rosa

nella clessidra di ogni donna.

Vorrei contaminare

quello scorrere del tempo

che nulla

ha cambiato in

quella sabbia così ferma,

così morta e senza moto.

Io,

uomo tra uomini

senza un senso e privi d’amore,

giganti di creta

codardi per sempre.

Non potrei fermare nulla,

ma potrei rompere il sottile vetro

ed essere

un colore che non

si toglie dalle dita.”

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Se ti piacciono le poesie o non le leggi da tanto tempo (a me è successo proprio così), puoi scegliere di fermare il tempo e i ritmi frenetici aprendo un altro libro di poesie. Quello che ti consiglio è Fiore di poesia, la raccolta di tutte le poesie scritte dalla intramontabile Alda Merini dal 1951 al 1997.

Un altro libro assolutamente autobiografico che a tratti assume le sembianze di un diario, in altri riporta i versi composti dall’autrice e in altri ancora è scritto in prosa, è L’altra verità. Diario di una diversa.

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Un libro in cui Alda Merini si racconta in tutta la sua interezza, diversità e sofferenza.
Imperdibile, questa raccolta di versi, prosa e pagine di un diario di bordo dell'autrice intramontabile per antonomasia. Unica e diversa, proprio così come lei stessa si definisce.

Entrambe, due letture che ti prenderanno cuore, testa e pancia.