Come affrontare una separazione

Due persone tanto innamorate che avevano riposto fiducia l’uno nell’altro e aspettative nella loro coppia ad un certo punto si trovano sole a vivere una vita parallela su due binari che non si incontrano.

Gli equilibri di coppia si sono rotti e si ritrovano ad affrontare difficoltà, dolore e incomprensione.

In seguito a questa situazione una coppia decide di separarsi.

Circa 11 anni fa, incinta del mio secondo bambino, decisi di voler mettere fine alla relazione col mio ex marito. Non è stato affatto facile.

Tanti dubbi mi sono assaliti e anche tante incertezze perché credevo nella famiglia, avrei fatto di tutto per salvarla e per questo non accettavo che quella rottura diventasse un fallimento.

In quel periodo ciò che mi è mancato è stata una figura che mi aiutasse a gestire le emozioni, a dare un nome a tutto quello che stavo provando.

Mai vergognarsi di ciò che si prova piuttosto è giusto lascia fluire i sentimenti, darsi la possibilità di provare tristezza, rabbia, risentimento… imparare a piangere, buttare fuori tutto quello che si prova dentro può.

L’ex marito non è più parte della propria vita ma lo è stato durante un pezzo con il quale abbiamo condiviso gioia e sofferenze quindi è fondamentale ricominciare a costruire una nuova vita basata sulla propria individualità.

“Riconoscere le nostre emozioni senza giudicarle o respingerle, abbracciandole con consapevolezza, è un atto di ritorno a casa.”

THICH NHAT HANH

Risulta davvero fondamentale un supporto esterno psicologico che possa aiutare la coppia a gestire questo momento delicato soprattutto se parliamo anche di una coppia genitoriale.

Impatto psicologico

La prima cosa da cui bisogna partire è che ogni separazione o divorzio non è affatto semplice.

I coniugi possono anche mantenere un rapporto sereno ma devono comunque fare i conti con se stessi e con le loro emozioni o sentimenti. Ci si può sentire stanchi, privi di energia fisica e mentale, delusi perché alla fine è finito quel rapporto in cui si è tanto investito a livello emotivo e che ci si aspettava durasse per tutta la vita.

Potrei convincerti che non ci saranno litigi ma ciò non corrisponderà alla realtà soprattutto se la separazione è “subita”.

La prima cosa che la persona si ritrova a vivere è un senso di abbandono, di perdita della persona amata che fino a quel momento rappresentava una certezza.

 

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Non ci saranno più gesti quotidiani, affetto, abitudini a riempire ogni giornata né tantomeno ci saranno gli stessi amici da frequentare, lo stesso tetto sotto cui vivere.

Ti ritrovi a dover uscire dalla cosiddetta zona di comfort che fino a quel momento ha determinato la tua vita.

A volte si pensa che la separazione finisca con il documento firmato in tribunale invece è proprio quello il momento in cui incomincia tutto. Oltre a immaginarsi di dover riorganizzarsi a livello pratico bisogna anche immaginare che la persona accanto non c’è più neanche per un supporto, per una condivisione dopo una giornata di stanchezza al lavoro o per scambiarsi idee circa anche figli.

La separazione è un processo personale prima di tutto.

Il cervello ha bisogno, dopo giorno dopo giorno, di scrivere da capo tutta la propria storia come fosse un foglio bianco di un tema che non è piaciuto. Ci vuole pazienza e perseveranza.

Cercare di non rimanere mai soli ma di crearsi un gruppo di amici con cui avere dei rapporti è un modo per evitare di isolarsi, di non crogiolarsi nella sofferenza e di elaborare piano piano questo distacco.

Non avere timore di chiedere aiuto agli altri!

Incomincia a valutare quello che senti dentro di te, dai un nome a ciò che provi cercando di capire le tue reazioni, le motivazioni.

Fai un’analisi di quello che non ha funzionato nella relazione di coppia, non avere paura di mettere sul piatto della bilancia le tue responsabilità.

Questo atto può aiutarti a vedere la separazione nell’ottica di maestra di vita, in modo che essa ti aiuti a capire quali errori non dovrai commettere in futuro affinché tu possa costruire una relazione più stabile.

Oltre modo, è giusto che tu ti dia del tempo per elaborare questa perdita.

Se lavori prenditi dei giorni di ferie, se sei disoccupata o casalinga prenditi una pausa.

Rallenta i tuoi ritmi ritagliati un po’ di spazio per te stessa.

Purtroppo, c’è anche da considerare che dopo un primo periodo in cui ancora c’è tanta confusione dentro di sé,  si attraversa una fase in cui sembra di avere un gomitolo dentro di emozioni. Rabbia, senso di colpa, rimorso, rimpianto fanno capolino attribuendoti delle colpe anche a cose che effettivamente non sono dipese dalla tua volontà.

Ciò ti permetterà di conoscere più a fondo te stessa e potrebbe essere un punto per abbracciare una nuova opportunità nella tua vita.

Nel caso in cui avessi dei figli non dimenticare di trascorrere più tempo possibile con loro, di tranquillizzarli ma allo stesso tempo di essere sincera circa la situazione che sia tu che la l’altro genitore state vivendo.

Evita, come genitore, di negare il dolore rielaborando questo momento traumatico della vita.

Ti renderai conto di essere più forte e più consapevole di te stessa. Mentre se negherai il dolore, la separazione sarà devastante, la vivrai con un profondo senso di sfiducia verso te stessa allontanando delle nuove possibilità in termini emotivi, affettivi inibendo anche la tua capacità progettuale e condizionando così il futuro.

Sensi di colpa

Dopo aver fatto di tutto per salvare il matrimonio, ecco che decidi di mettere fine facendo i conti con quel maledetto senso di colpa. É capitato anche a me.

Il senso di colpa nasce perché sei in lotta con la tua etica interiore, con la tua morale.

Le tue azioni e i tuoi desideri sono entrati in conflitto con le regole sociali e culturali e il senso di colpa è arrivato per punirti.

Presa da questo sentimento è difficile godersi le opportunità che potrebbero esserci dopo questo momento di sofferenza; ti fossilizzi sulla tua insoddisfazione e, a volte, lo utilizzi inconsapevolmente o consapevolmente per “manipolare” l’altro coniuge.

Il senso di colpa però potrebbe anche essere una scusa per evitare di agire, per lasciare tutto così com’è evitando di prendersi la responsabilità delle proprie azioni e di tutto quello che comporta.

É come essere al banco dei pegni barattando il senso di colpa con la felicità.

Certo è più facile rimanere in quella situazione pur di non vivere quella sofferenza ma è necessario fare i conti con l’insoddisfazione.

Basta davvero poco, solo uno sguardo, per sentirsi subito in colpa e fermarsi nel dire una propria idea o nel fare un’azione.

Cosa comporta il senso di colpa?

Il senso di colpa ti farà vivere secondo ciò che fa bene agli altri.

Ti comporterai secondo quelle che sono le aspettative di chi ti circonda. Se ci pensi questo è ciò che accade in quelle famiglie o coppie in cui la relazione è finita, non c’è più amore ma per evitare di sentirsi falliti, di essere giudicati da familiari e da persone esterne, di fare i conti anche con i figli si mantiene in vita una storia che non esiste più. Si sceglie la strada dell’insoddisfazione.

Ciò impedisce di crearsi una vita felice e di dare la possibilità anche al partner di vivere una vita diversa rimanendo intrappolati in una situazione dalla quale non puoi trovare giovamento.

E dura sapere che il partner soffre, puoi sentirti responsabile del suo dolore al punto da mettere da parte i tuoi bisogni assecondando le sue richieste. Il partner, oltremodo, per paura di tornare di nuovo a questo punto ti impedirà di portare avanti il tuo pensiero di cambiamento, ostacolerà anche se stesso nell’ accettare questa fine perché la vivrebbe come una sconfitta.

Accettare la fine di una relazione significa mettersi in discussione e prendere le redini della propria vita. A volte non si è pronti per farlo.

Per questo motivo, a volte, i matrimoni diventano un inferno sfociando anche in tragedia.

La sofferenza non sarà più del solo coniuge ma della coppia e, se hai dei figli, di tutta la famiglia.

Giusto è pensare non in maniera egoista quindi prima agli altri e poi a se stessi ma in questo preciso caso è più giusto fare una scelta elaborando anche il senso di colpa che può essere assolutamente sconfitto.

Quando avrai deciso di lasciare il tuo partner, invece, di pensare alla tua colpa rifletterai se ciò è stata la soluzione migliore. Concentrati sul vivere il momento presente non sull’angoscia o ansia che il domani può darti.

Paura dell’abbandono

La paura dell’abbandono è una paura che ha origine nella tua infanzia.

Normalissimo è per un bambino pensare di essere abbandonato dal proprio genitore anche se semplicemente si è allontanato per poche ore. Ciò che avviene nel mondo emotivo di un bambino è ben diverso dalla realtà perché assolutamente soggettivo. Il bambino metterà in atto tutti quei comportamenti che porteranno a soddisfare questo suo bisogno di vicinanza.

Varie esperienze di abbandono nella relazione tra adulto e bambino in cui c’è una buona gestione faranno in modo che il bambino saprà tollerare gradatamente le separazioni. Quando ciò, invece, non avviene diventa difficile elaborare la separazione che durante la fase adolescenziale può essere sperimentata sotto forma di ansia da separazione che diventerà, in età adulta, paura di essere abbandonati.

Il timore di essere abbandonati è sperimentato durante una relazione intima in cui si percepisce l’altra persona come instabile o inaffidabile. Questa difficoltà porta a non considerare che durante la vita ci sono degli avvenimenti che possono portare anche alla fine di una relazione.

Sarà la stessa paura a spingere il partner a non legarsi fino in fondo, a non creare una relazione profonda proprio per non vivere questa paura.

Il timore di essere abbandonati può essere reale quanto immaginato, può riguardare un’ interpretazione distorta di eventi che sono invece del tutto normali e che in alcuni casi la coppia si trova a vivere per poter rafforzare la propria relazione.

Dopo una separazione il partner che si trova a vivere questo evento come paura dell’abbandono si scontrerà con ansia, paura, angoscia, panico che tradurrà in un dolore immenso.

Forte insicurezza, sentirsi non meritevole di amore, ipersensibilità al giudizio degli altri, difficoltà a non fidarsi del partner, rabbia repressa e gelosia incontrollabile sono alcuni dei campanelli di allarme che avvisano la persona che in fondo la sua più grande paura è quella di essere abbandonata.

Per questo motivo farà di tutto per non vivere questo sentimento ma quando si ritroverà di fronte ad una relazione coniugale finita tenderà a compiacere l’altro coniuge in tutti i modi pur di evitare di vivere quella paura.

Cosa puoi fare se senti che questa paura che ti sta distruggendo dentro?

  • Sii consapevole di quello che sta accadendo nella tua relazione e perché. Non darti la colpa di tutto piuttosto cerca di capire quali azioni, comportamenti hanno fatto in modo che la vostra storia finisca.
  • Metti fine a questa modalità relazionale per evitare che si riattivi in futuro. Fai qualcosa di concreto affinché tu possa modificare il tuo modo di relazionarti. Per esempio scrivi su un quaderno quali sono i pensieri che si attivano quando senti questo distacco come un grande abbandono. Cerca di capire le tue emozioni e quali comportamenti puoi mettere in atto in modo funzionale affinché tu possa elaborare diversamente questo momento.
  • Chiediti se l’ allontanamento dal partner si sta traducendo nella paura che non potresti farcela da sola. Incomincia a organizzarti parti della giornata in cui dovresti contare solo sulle tue forze. Mettiti in discussione, vedrai che sarai capace e all’altezza della situazione.
  • Instaura una relazione con te stessa. Guardati allo specchio e pensa di amarti per quella che sei, con i tuoi pregi e difetti. Sei semplicemente te stessa per questo meritevole anche di amore.
  • Frequenta persone con le quali ti senti a tuo agio. Persone con le quali non ti senti giudicata e puoi essere libera di dire quello che pensi. Avere degli amici è importante in questa delicatissima fase perché possono essere un punto di riferimento dandoti una mano a elaborare piano piano questo distacco.

La paura dell’abbandono può trasformarsi anche in depressione perciò incomincia a essere sincera con te stessa, guarda i tuoi eventi passati e quello che provi per poter elaborare il momento presente. Se ti rendi conto che da sola è difficile allora puoi sempre chiedere aiuto a un professionista.

Accettazione dei sentimenti

Accettare i sentimenti significa essere consapevoli di tutto quello che si prova durante la fase di separazione.

È normale provare tanti sentimenti ed emozioni contrastanti tra loro tra cui rabbia, risentimento, paura, confusione, sollievo ma è altrettanto importante riconoscerli.

Purtroppo i sentimenti provati all’inizio di questa fase sono dolorosi per questo si tende a negarli ma se vuoi trovare la strada della serenità dovrai incominciare a guardarli in faccia. Dovrai prendere consapevolezza di tutto ciò che stai provando in seguito a questo evento.

Quando avrai accettato le tue emozioni potrai instaurare un dialogo interiore con la tua bambina inconscia, potrai raccontarle tutto quello che ti passa per la mente e finalmente evitare di mascherarle. Se parlerai in modo sincero troverai anche le risposte che cerchi, una strada per uscire a elaborare questa situazione.

Forse ti hanno insegnato a reprimere le emozioni, annegare sentimenti e ad accettare che nel corso del tempo, soprattutto, durante una relazione, alcuni possono modificarsi. Capire quali sentimenti si prova verso il partner significa essere liberi interiormente senza soffermarsi sulla negatività del momento.

Continuare a rimuginare su ciò che non è andato o focalizzarsi solo sulla fine della relazione ti bloccherà sui sentimenti negativi, dolorosi che provi in quel momento impedendoti di guarire e di costruirti una nuova vita.

Accettare sentimenti, siano essi positivi o negativi, ti porterà a non lottare contro di essi ma a viverli fino in fondo. Le emozioni non sono né positive né negative, e la nostra mente logica che seleziona ogni cosa.

Siamo stati creati così.

Tutti i sentimenti fanno parte di noi ed è normale avere degli alti e bassi o cambiamenti d’umore. Non lottare per cambiarli ma lascia che essi facciano il loro corso. Identificale, comprendile e vedrai che piano piano l’emozione darà spazio a qualcosa di nuovo.

Come puoi essere felice se non hai elaborato la tristezza e la fine della tua relazione ?

É un tuo diritto stare male.

È un tuo diritto piangere.

É un tuo diritto arrabbiarti.

Accettare e rispettare quello che provi non significa rassegnarti ma concederti il tempo affinché quello che provi faccia il suo corso naturalmente.

Quando avrai elaborato tutto questo potrai fare il punto della situazione cercando di identificare qualcosa che possa aiutarti a migliorare la tua vita.

Il dolore prima o poi passerà. Sarà allora che potrai vivere e godere delle belle emozioni positive.

Cura di sé

Nelle relazioni di coppia spesso ci si dimentica di se stessi, ancora peggio quando si tratta di una situazione in cui c’è un distacco dall’altra persona.

Sacrificare il tempo dedicato a sé lo ritieni giusto perché pensi di dedicare più tempo all’altra persona a costo di stare male.

Dimenticarsi di se stessi significa dimenticarsi dei propri bisogni, delle proprie necessità donando tutto a chi ti sta intorno. La conseguenza di questo comportamento è vivere insoddisfatti, frustrati e anche con l’insorgere di somatizzazioni.

Dopo una separazione in cui si è trascorso tanto tempo a prendersi cura dell’altro può diventare difficile pensare di organizzarsi il tempo ritagliando un momento alle cose che si ama fare rimettendosi al primo posto.

Quali sono le cose più importanti nella vita?

La maggior parte delle persone risponde dimenticandosi di se, dimenticando dello spazio che riveste il tempo per fare qualcosa che si ama.

Allora, parti dal presupposto che per ogni cosa c’è tempo.

In cima alla lista ci dovrai essere tu.

Non significa essere egoista ma significa ricaricare la tua energia e costruire il tuo benessere ogni giorno. Prendersi cura di sé significa anche prendersi cura di chi c’è intorno diminuendo quello stress che proviene dal lavoro o dalle situazioni quotidiane donando chi amiamo il meglio di te.

La cura di sé è il passo iniziale per costruire e rivalutare il momento tragico della separazione.

Come fare?

  • Ascolta i tuoi bisogni più profondi. Sii fedele a te stessa ascoltando la voce del cuore. La priorità deve essere il tuo benessere, non puoi considerare solo i tanti doveri quotidiani perché a lungo andare ti sentirai sopraffatta e tanto stanca. Pensa come ti senti. Ascolta la pila della tua energia per meglio soddisfare le tue necessità.
  • Dedica del tempo allo sport.  Lo sport aiuta a livello psicologico oltre che a livello fisico perché migliora il tuo stato d’animo. Facendo a sport ricaricherai le tue forze, migliorerai la tua autostima e alimenterai tutte le emozioni positive.
  • Allontana le persone negative. Allontana quelle che ti fanno innervosire e con le quali non riesci ad avere una relazione serena. Prendersi cura di sé significa anche conoscere le emozioni che si innescano quando ti relazioni a persone che proprio non ti piacciono e che ti trasmettono solo negatività. Sei libera di decidere di dedicare del tempo solo a coloro che ti fanno stare bene e, soprattutto, sorridere.
  • Ogni giorno trova un momento per rilassarti. Una tisana, un caffè con le amiche, un bagno caldo, qualunque cosa che può allontanare tutti i pensieri della giornata ti può aiutare a disconnetterti da ciò che porti dentro. I momenti di relax giovano in qualunque ora della giornata, decidi tu se scegliere la mattina, il pomeriggio o la sera.
  • Dedica dei momenti a organizzare il tuo ambiente, il tuo tempo e il tuo lavoro. L’organizzazione non significa soltanto ordine all’interno di una stanza o di una casa ma significa mettere ordine tra i pensieri, capire le priorità delle cose da fare e pensare che ci sono cose che puoi delegare oppure rimandare ad un altro momento senza andare in affanno. L’ordine ti farà sentire a tuo agio perché vivrai una vita più calorosa e tranquilla.

La separazione può risultare una situazione particolarmente difficile, conflittuale o complessa ma con piccoli accorgimenti e con i consigli appena dati vivere questo momento ti sembrerà un po’ più leggero.

Se dedicherai del tempo costruttivo sicuramente manterrai quel pizzico di calma che ti aiuterà a superare questa situazione così particolare.

Nel caso in cui tu avessi figli, la tua tranquillità gioverà anche a loro e vi aiuterà a superare insieme questo difficile momento.