come curare il mirto

Se ti piacciono le piante con caratteristiche forti e ricche di simbologie, sapere come curare il Mirto potrebbe fare al caso tuo. È una pianta arbustiva sempreverde che fa parte della famiglia delle Myrtacee.  Il suo nome deriva dal latino Myrtus, che significa letteralmente essenza profumata.

La specie di cui andrò a parlarti è il Mirto Communis. È la pianta più rustica di tutte, che vegeta, anche spontaneamente, nella nostra penisola soprattutto nelle isole e nelle zone costiere.

Il Mirto è un arbusto che ama il clima mite, soprattutto d’inverno. Ma ci sono specie molto più delicate di questa che non possono permettersi assolutamente inverni rigidi e sono:

  • M. Mucronata: il più esigente di temperature calde ed inverni miti, vive principalmente in Brasile.
  • M. Ugni  Eugenia: conosciuto soprattutto per l’uso dei suoi frutti per farne marmellata, vive spontaneamente in Cile.
  • M. Bullata e M. Ralphii: piante che crescono dai 3 ai  5 metri di altezza, presenti prevalentemente in Nuova Zelanda.
  • M. Nummularia: è l’unico che ha un portamento strisciante formando dei densi tappetini verdi a terra, si sviluppa soprattutto nelle Isole Falkland.

Ovviamente le specie sono molto più numerose e, alcune di queste, con le dovute accortezze, possono essere coltivate anch’esse nelle nostre zone.

Come coltivare il Mirto

In questo articolo ti spiegherò come coltivare il Mirto pensandolo come una pianta da tenere in giardino o sul balcone. Detto questo, ricordo che si può coltivare anche per la sua produzione di fiori e bacche: famosa infatti la realizzazione del liquore a base di Mirto. Ma sono note anche le sue proprietà officinali e aromatiche, difatti è spesso conosciuto come Mortella, perché insaporiva la mortadella dalla quale ha preso il soprannome.

Le regole di base che ti permetteranno di sapere come curare il Mirto in modo veloce, sono queste:

  • ambiente mite e soleggiato, riparato da venti troppo forti;
  • terreno ben drenato e con terriccio sciolto di medio impasto, tendenzialmente acido;
  • al riparo dal freddo, se coltivata in una zone con inverni piuttosto rigidi. In tal caso consiglio di tenerla in vaso, per poterla spostare all’interno se necessario; altrimenti che ci sia la possibilità di coprirla con tessuti adatti e traspirati.

Il Mirto Communis si presenta come cespuglio, tendenzialmente lo si trova a forma di palla.

Io lo considero carinissimo sopra a vasi alti e stilizzati, non solo vicino alle entrate delle abitazioni ma anche in quelle dei negozi.

Claudia Cloe Dall’Anese

Le sue foglioline sono opposte, e si intrecciano tra bacche, solitamente in tonalità del nero, ed i suoi piccoli fiori bianchi o rosa (dipende dalle varietà). Tende ad avere una forma a cespuglio, che consiglio di assecondare quanto più possibile. Vediamo di seguito perché.

Fioritura e potatura

La bellezza e particolarità di questa pianta sta nella sua fioritura ed in una potatura intelligente. Come curare bene il Mirto per permettergli di esprimersi quindi al meglio? Presto detto! La sua messa a dimora avviene solitamente tra marzo e aprile, si sviluppa lentamente ed ha vita longeva se nel suo habitat.

Profumatissima la fioritura del Mirto Communis, che sboccia nei mesi di maggio e giugno. Negli stessi mesi è possibile tagliare i suoi rami e dargli eventualmente forma, ma non ama essere spogliato tanto dai rami vecchi, perché proprio da essi nasceranno nuovi germogli di fiori e frutti.

Per questo motivo la forma a cespuglio con la quale si sviluppa, va salvaguardata il più possibile per permettergli di svilupparsi in libertà, lasciando vegetare sia il vecchio che il nuovo rametto.

Tuttavia questo non significa che non si possa dare ad esso una forma piuttosto che un’altra, l’importante è valutare la quantità di rami vecchi e nuovi e stabilire un equilibrio tra essi. Molto spesso la fioritura di questo arbusto può ripresentarsi ad inizio autunno, ed è un toccasana per le api che possono attingere per l’impollinazione.

Le bacche, di aspetto ceroso e colore scuro, invece matureranno da ottobre in poi, per essere raccolte quando cominceranno ad appassire. Se lasciate in pianta, saranno poi un ottimo veicolo per la riproduzione, di cui parleremo in seguito.

Concimi e irrigazione

Il Mirto va bagnato soprattutto nei mesi più secchi, evitando perciò di lasciare asciutta la terra. Ama il terreno acido e predilige l’acqua piovana, che riesce oltretutto a donare sali minerali che arricchiscono il nutrimento della terra stessa.

In ogni caso la sua posizione a terra è favorevole se il terreno è ben drenato. Se in vaso, la terra deve essere sì umida ma senza ristagni di acqua. In inverno è importante non esagerare con l’acqua e preferire l’irrigazione durate la giornata piuttosto che la sera, quando il freddo potrebbe congelare la terra per la troppa umidità. Attenzione ai colpi d’aria, se all’esterno, il Mirto va tenuto possibilmente riparato dietro a un muro.

Nonostante bisogna avere le precauzioni del caso per quanto riguarda il clima prediletto per questa pianta, la concimazione per curare il Mirto in modo corretto, è pressoché semplicissima. È necessario concimare il Mirto solo una volta l’anno, solitamente in fase di vegetazione, usando del concime organico come lo stallatico o l’humus. Se coltivate il Mirto anche per raccoglierne i frutti, raccomando assolutamente di valutare la concimazione  a distanza di tempo dalla raccolta.

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Se non disponi di concime organico e vuoi coltivare il mirto in giardino, ti consiglio questo concime bio adatto a promuovere lo sviluppo di radici sane e forti

Malattia e cura per il Mirto

Se vuoi sapere come curare il Mirto in caso di malattia, posso rassicurarti dicendoti che, essendo la varietà Communis molto rustica, non ha solitamente problemi e difficilmente viene aggredita da parassiti o malattie della pianta. Probabilmente potrebbe avere attorno alla sua terra un via vai di formiche, ma che, se non sono presenti in maniera infestante, sono anch’esse un buon veicolo per la riproduzione spontanea della pianta: ghiotte delle bacche, le portano in giro disperdendo i semi che ci sono all’interno.

Come avrete capito, la riproduzione di questo arbusto è piuttosto semplice perché avviene tramite semina, spontanea o meno, dei semi presenti all’interno delle bacche o tramite talea di un suo ramo, che va piantato in primavera in abbondante terra fresca e morbida.

Avere cura di un arbusto come il Mirto è prendersi cura anche di un pezzo di storia in quanto è una pianta antica con tradizioni altrettanto antiche. Considerata anch’essa come l’olivo una pianta sacra, è simbolo di pace e di protezione.

Regalata agli sposi è di buon auspicio e dai romani veniva spesso utilizzata come pianta decorativa sul capo. Nella mitologia greca Myrsine, venne grazia da Pallade (conosciuta come Atena o Minerva) che la trasformò in una pianta di Mirto, dopo che era stata uccisa per mano di un giovane, vinto da lei in una gara di giochi ginnici.

Pallade ricoperta di Mirto

Se ancora non sei convito di come curare il Mirto e se lasciarti affascinare dalla sua particolare bellezza, leggi queste parole, probabilmente cambierai idea.

“Conosci il paese dove fioriscono i limoni, dove le arance splendono di cupa fronda…e accanto all’alloro si erge placido Mirto?”

Ghoethe racconta così il Mirto, uno dei simboli della natura mediterranea