Tutto sul Prop Styling per fotografare il cibo

Tutto sul Prop Styling per fotografare il cibo. Piatti, posate e accessori.

Oggi vi voglio raccontare tutto sul Prop Styling per fotografare il cibo e del valore creativo che il mood e gli accessori hanno per impiattamenti di successo. Siamo nel reame della food photography.

Partiamo dal mood. Uno dei tanti termini inglesi entrati gioco forza nel vocabolario professionale nostrano, letteralmente vuol dire stato d’animo, ma anche umore.
Sul set si interpreta nella sua accezione scenica, come arredamento, atmosfera ed emozione. E qui entrano in gioco i “prop”.

Trattasi di utensili, oggetti e accessori che, nel dettaglio, definiranno la composizione dell’ambientazione di un prodotto o di un piatto – dando quell’assist necessario allo storytelling visivo delle immagini. Che si tratti di fotografia o riprese in movimento, stoviglie e attrezzature da cucina sono sicuramente gli oggetti di scena più versatili e utilizzati per impiattamenti di tutto rispetto.

Prop usati o nuovi? Perché scegliere. Anche quelli vecchi, deteriorati, arretrati, spaiati o in disuso potrebbero fare la differenza tra uno scatto da scartare o utilizzare!

Nelle produzioni fotografiche, la figura professionale responsabile degli elementi decorativi di un set è la prop stylist – chiamata anche set decorator o arredatrice di scena (soprattutto in lavori pubblicitari e/o cinematografici.
Sono professioniste dello scovare gli oggetti di scena che faranno la differenza. Le trovate a rovistare nei mercatini, robivecchi, o aste di beneficenza, immerse, con flemma e pazienza, tra tessuti e oggetti vari.

“In un’immagine possono esserci varie forme, linee, colori e altri elementi di design; è l’interazione tra questi elementi che definisce quanto sia avvincente l’immagine stessa.” (Sylvie Shirazi)

Immaginazione, buon gusto, meticolosità e cultura sono gli ingredienti necessari per cacce al tesoro di successo. Dalle tavolate tra amici, apparecchiate sontuose, minimal creativo, o semplice packaging (contenitori o involucri delle confezioni) ci vuole occhio. Quel certo non so che per i dettagli che aiuta a combinare toni, trame, tessuti, forme (e arnesi vari) per creare – in team con fotografi e food stylist – immagini indimenticabili, da mangiare con gli occhi!

Tutto sul Prop Styling: accessori, colori e materiali

Nel mondo della fotografia di cibo, che siate fotografe in erba e/o food blogger – soprattutto all’inizio – sarete tentate di dedicarvi allo shopping, spesso senza fare un inventario di quello che avete già in casa!
Sarebbe preferibile soffermarsi a ricercare tutto sul prop styling riguardo ad accessori, colori e materiali. Il rischio nel non farlo è finire puntualmente con lo spendere tanto, acquisendo una miriade di oggetti di scena (spesso doppioni, non necessariamente utili) nella convinzione che trasformeranno le foto a venire.

Quindi, da dove partire per creare il proprio corredo di oggetti di scena per food photography?
Tutto sul Prop Styling: accessori, colori e materiali

Prima di dedicarvi allo shopping valutate e ottimizzate gli spazi di stoccaggio sin dall’inizio, perché la vostra caccia al tesoro per l’oggetto dei vostri sogni fotografici, con relativi acquisti, sarà un’avventura in continuo divenire.

Credetemi non c’è tovagliolo o ciotolina che basti, per non parlare delle posate (cassetti pieni di tutti i tipi, colori e misure). Qualità, gusto e bellezza, in tutte le sue forme.

Giusto per avere un’idea, ecco una mini lista di alcuni degli oggetti di scena (i prop appunto) da avere sempre a portata di mano. Soprattutto se aspirate ad avere set allettanti, con impiattamenti appetitosi (e di successo), e non avete il budget per chiamare una prop stylist:

  • piatti e ciotole in ceramica, porcellana e/o gres, taglia medio-piccola, in colori neutri (bianco e beige per cominciare), meglio se opachi.
    – Di solito si acquistano in coppia, per eventuali tête-à-tête;
    – lo stile può essere contemporaneo, moderno, minimalista, scegliete voi.
    – Evitate, almeno all’inizio, contenitori troppo decorati, distraggono l’attenzione dal cibo.
  • Ciotoline per contenere condimenti, salse o assaggi, insomma qualsiasi alimento da servire individualmente e in piccole quantità.
    – Sono perfette per “riempire” eventuali spazi vuoti che richiedono un elemento decorativo – specialmente nelle immagini in pianta (flatlay) – o per contenere alcuni ingredienti, quando si scattano le varie fasi di una ricetta.
  • Tovaglioli di varie taglie, colori, materiali e texture: un tovagliolo posizionato ad arte fa sempre la differenza.
    – I tessuti in lino e cotone sono i miei preferiti, con trame più o meno visibili, danno quel tocco casual-chic così attraente!
    – Attenzione ai colori forti, distraggono tanto.
  • Posate. Forchette e forchettine, coltelli e coltellini, cucchiai e cucchiaini, sono strumenti indispensabili sia per apparecchiare che per evidenziare l’appetitosità di un piatto. Pensate a una forchettata di spaghetti sugosi, a uno sbuffo di burro su uno spalmino, o a una cucchiaiata di mousse al cioccolato.
    – Sono da preferire di metallo opaco e/o di lavorazione rustica o martellata;
    – possono essere dorate, argentate o brunite, aggiungendo immediatamente quel certo je ne sais quoi di fastoso.
    – Evitate le posate lucide, a meno che non sappiate controllare i riflessi di elementi del set che, inmancabilmente, vedrete nei vostri prop lucidi. Un vero incubo da correggere in post produzione.
    – Meglio comprarle in set per due o quattro persone; questo vale anche per le bacchette (per scatti di ispirazione asiatica).
  • Taglieri e altre basi. Un bel tagliere in legno, una lastra in marmo o di pietra rustica, sono tutti elementi che creano profondità e, con le loro superfici più o meno vissute, possono aiutarvi a creare dinamismo e raccontare meglio gli aspetti più appetitosi di ciò che state fotografando.
    – E poi ci sono fondi di tutti i tipi e materiali da poter utilizzare, incluso carta, carta forno, tovaglie, ma anche lenzuola.
  • Bicchieri e tazze. Per cominciare servono dei bicchieri in vetro per acqua, un paio di tazze da tè e tazzine da caffè.
    – I bicchieri meglio se trasparenti e dallo spessore piuttosto sottile. Quando sono di buona qualità, non creeranno alcuna distorsione del contenuto (vedi mousse o cocktail a strati).
    – Attenzione alle lunghezza degli steli dei calici da vino o per bollicine; quando troppo lunghi (rispetto agli altri oggetti), bisognerà fare molta attenzione alla composizione dell’inquadratura.
    – Qualche tazza da tè vintage, con i loro piattini, sono un must: anche quelle che presentano scheggiature o difetti estetici. Questo vale anche per quelle da caffè.

“Investire in oggetti di scena, è importante! (Piatti, posate, tovaglie, carta forno più o meno scura, taglieri di ogni dimensione e materiale)”. Da “Come fotografare il cibo” un mio articolo che trovate nel blog LeRosa

Il mood giusto: prop e composizione

Il mood giusto è una combinazione di prop e composizione, tutti elementi che ci terranno inchiodati all’immagine.

Che sia contemporanea, moderna, minimal, vintage, rétro, rustica (e/o tutte le innumerevoli combinazioni degli stili più svariati), l’atmosfera scenica è uno degli ingredienti segreti che regalerà, con il cibo, l’esperienza sensoriale desiderata.

Per poter sviluppare il mood delle vostre immagini, dovrete decidere che storia volete raccontare e dove la racconterete (location). Quali saranno i toni e colori dominanti? Come l’ambienterete?

Ricordatevi che state preparando il set, con i relativi impiattamenti, per la macchina fotografica. Suggerisco quindi di partire sempre dal mini-mantra “less is more!” (meno è meglio). Un set troppo pieno può apparire così poco attraente.

Ecco alcuni esempi dai quali partire:

  • il mood rustico offre un’atmosfera che può essere intesa come campagnola, (agricola, o rurale), ma anche semplice e minimal.
    Nella sua accezione moderna è uno stile rilassato e avvolgente (leggermente sottotono), con oggetti e tessuti tutti naturali – spesso dai toni caldi e trame visibili, (come per il lino tessuto a mano) – che creano quel je ne sais quoi tipico di un approccio minimalista, (fatto anche di legno e pietra).
  • Piante e fiori vi aiuteranno a creare l’atmosfera stagionale, ma servono anche come indizi sugli ingredienti utilizzati nelle ricette.
  • Tovaglie e cesti invocano emozioni primaverili o estive legate a picnic, scampagnate e grigliate in giardino o sul terrazzo.
  • Un mood romantico potrebbe includere fiori come le peonie, un cappello di paglia e tovaglie a motivi floreali.
  • Per i più piccini, ci saranno palloncini colorati, bolle di sapone e tessuti dai colori audaci, con piattini da dessert che indicano che la torta è pronta per essere servita.
  • C’è il mood dopo-pasto che appare così ordinatamente disordinato, grazie a tovaglioli stropicciati, abilmente posizionati tra piatti e bicchieri sporchi.
  • Il mood minimal-tono-alto. Immagini dalle tonalità tendenzialmente sovraesposte, con un contrasto minimo e un andamento simmetrico/dinamico. Con il cibo posizionato su prop neutri e fondi di marmo (o pietra) tipo il bianco di Carrara, il travertino romano o il botticino.
  • Un’ambientazione festiva richiederà delle candele (che aggiungono immediatamente quella sensazione di intimità). Una distribuzione informale dà l’idea di comfort, in uno stile casual-asimmetrico.
  • Lo stile memoir che con il suo chiaroscuro, vecchi ricettari e note scritte a mano, regala ricordi di quei momenti speciali quando si preparano le ricette in famiglia.

“Cosa stai veramente cercando di dire? A volte gli oggetti di scena sono tutto ciò che abbiamo per comunicare un messaggio o una sensazione all’interno di una fotografia di cibo. Sceglili con saggezza!” (Matt Armendariz)

Il mood giusto: prop e composizione

Una considerazione riguardo l’espressione “prop neutri”, decisamente molto generica. In questo caso fa riferimento a qualsiasi oggetto che non tolga attenzione al cibo (a meno che non sia voluto).
In altre parole, la scelta degli oggetti di scena – dai piatti contemporanei in porcellana bianca alle ceramiche in gres leggermente maculate, ma anche utensili e quant’altro – dipenderà dallo stile fotografico richiesto di volta in volta.

E mi raccomando, per capire a fondo l’utilizzo dei prop bisogna usarli. Adoperateli spesso, fateli vivere integrandoli nel vostro quotidiano, abbinateli a oggetti anche spaiati, e cimentatevi in accostamenti apparentemente improbabili. Insomma: osate!

Si può sempre decidere di spendere poco ma fare un figurone
Esempio di ciotoline da aperitivo che possono andare benissimo per una decorazione della tua tavola al bacio

In una foto di cibo il goal del prop styling è apparecchiare, il food styling si concentra sul cibo e la fotografia dirige e completa l’opera.
Le immagini scattate (o riprese) sono dei veri e propri ritratti ambientati di cibo che – quando ben fatti – faranno sì che lo spettatore diventi commensale e possa, in qualche modo, “gustarsi” le foto, anche se solo con gli occhi.

Per approfondimenti riguardo al food styling, vi suggerisco di leggere un mio articolo dedicato a Chi è la Food stylist: competenze, studi, quanto guadagna e come trovare la professionista che fa per voi. E per la lista completa dei miei articoli su LeRosa, basterà cliccare sul link dell’author (all’inizio dell’articolo, o qui in basso, giusto accanto la mia foto).

A questo punto non mi resta che ringraziarvi per aver trovato il tempo di leggere l’articolo. E, nel caso “Tutto sul Prop Styling per fotografare il cibo” vi sia piaciuto, condividetelo: sharing is caring!