Chirurgia plastica o accettazione di sé?

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La chirurgia plastica negli ultimi vent’anni ha visto un notevole incremento, non solo della sua funzione riparatrice di zone del corpo con limiti della funzione, ma della sua valenza nel correggere quello che dal cliente è considerato e vissuto come un difetto estetico.

Il costo quasi alla portata di tutti permette di sognare a chi vive con disagio la trasformazione del proprio corpo, soprattutto donne che hanno oltrepassato la soglia dei 50 anni, che si sentono ancora giovani ed energiche e che non accettano che il fisico possa subire dei cambiamenti così repentini. 

La testa non va di pari passo con il corpo, spesso la percezione di sé è quella di sentirsi ancora giovani, anche se il corpo comincia a subire dei cambiamenti che rendono la donna meno attraente e desiderabile (almeno questo è quello che credono le donne).

Inizia il periodo della trasparenza, si diventa invisibili agli occhi dell’altro sesso, con conseguenze disastrose sulla propria autostima.

Per contrastare tutto ciò, molte donne iniziano una rincorsa alla giovinezza con diete drastiche, sedute estenuanti in palestra, giornate passate dall’estetista, con scarsi risultati sulla forza di gravità che ha la meglio sul nostro corpo.

E allora quale miglior ausilio della chirurgia plastica ?

Seni turgidi, labbra carnose, volti tonici e pance piatte: tutto può essere acquistato, ed è possibile scegliere come al supermercato.

Siamo abituate a vedere attrici e donne dello spettacolo che usano la chirurgia plastica per rimodellare i loro corpi e, qualche volta, il risultato ottenuto è molto peggiore della base di partenza. 

La chirurgia estetica del viso rende volti inespressivi, turgori improbabili anche a vent’anni, una magrezza che rasenta la patologia: questo è il nuovo modello di bellezza femminile per le over anta.

Non è soltanto la rincorsa a quello che eravamo, ma, potendo scegliere, a quello che avremmo voluto essere.

Con questi cambiamenti di connotati è facile perdere la propria identità: pensare che soltanto l’aspetto estetico sia la parte importante di noi ci rimanda a una percezione di noi stesse alterata e riduttiva.

Chirurgia plastica e paura di invecchiare

Ricorrere alla chirurgia plastica è un modo per esorcizzare la vecchiaia che ci spaventa non poco.

Daniel Pennac nel libro Storia di un corpo ci elenca gli aggettivi associati alla parola vecchio e nessuno di questi fa venir voglia di accettare con serenità gli anni che passano.

Queste le sue parole: “Vecchia ciabatta, vecchio catorcio, vecchio rincoglionito, vecchia megera, vecchio bacucco, vecchio rottame, vecchio bavoso, vecchio decrepito, vecchio rimbambito, vecchio porco, vecchio scemo: le parole, la lingua, le espressioni idiomatiche lasciano intuire una qualche difficoltà a entrare nella vecchiaia a cuor leggero. Quando ci entriamo peraltro? In quale momento diventiamo vecchi?”

Anche se tutti siamo spaventati dal passare del tempo (nessuna di noi vuole essere considerata una vecchia ciabatta), superati i cinquant’anni, le donne ritrovano un’energia e un benessere che forse non hanno avuto quando erano più giovani. 

L’energia è ancora intatta e la voglia di vivere cose belle e allontanare gli influssi negativi è forte in ognuna di noi.

Perché allora è così difficile accettare il nostro nuovo corpo e così difficile definirlo bello secondo un concetto che prevede vari canoni di bellezza?

Il disagio che molte donne provano di fronte al proprio corpo, mina l’equilibrio psicofisico, i rapporti interpersonali diventano limitati e l’autostima è quasi inesistente.

Qualche volta basta un seno turgido per riportare il sorriso e la sicurezza di sé sulle labbra di chi ha vissuto il proprio fisico come una cosa penalizzante. 

Chirurgia plastica vs medicina estetica 

La società americana di chirurghi plastici afferma che negli ultimi venti anni la richiesta di interventi a scopo estetico è aumentata del 20%.

La chirurgia plastica ricostruttiva si occupa di riparare danni che limitano la funzione in situazioni congenite, oncologiche, per traumi importanti e ustioni gravi. 

In tutti questi casi la funzione è limitata e con l’aiuto della chirurgia c’è un notevole miglioramento del danno.

Nel caso della chirurgia plastica a scopo estetico, detta anche chirurgia estetica, non c’è limitazione della funzione. L’intervento ha il solo scopo di migliorare una situazione che è percepita dal richiedente come un difetto.

I più richiesti dalle persone mature sono gli interventi di chirurgia estetica di ricostruzione del seno, liposuzione, lifting, addominoplastica fino alla chirurgia intima.

Negli ultimi anni una nuova branca della medicina si contrappone alla chirurgia estetica: la medicina estetica.

La medicina estetica è diventata sempre più popolare, perché consente di limitare o minimizzare i danni dell’invecchiamento in modo veloce e visivamente immediato. 

Si differenzia dalla chirurgia estetica perché i trattamenti non sono chirurgici.

Si avvale dell’uso di filler, iniettati con aghi sottili nella zona da trattare. Tutti gli interventi di questo tipo hanno una durata limitata nel tempo e tendono a minimizzare i danni piuttosto che modificare in modo irreversibile.

Si rivolgono in prevalenza ai segni dell’invecchiamento, ma vengono utilizzati anche da giovani donne, vedi trattamento della cellulite

Medicina estetica e accettazione di sé

La medicina estetica viene scelta da donne che non manifestano alcun disagio con il proprio corpo, ma proprio perché amano se stesse, cercano di curare e prestare attenzione a quello che può essere un aiuto per rallentare i segni del processo di invecchiamento.

filler di acido ialuronico tendono a stimolare la carenza del collagene che è propria dell’età, stimolando il tono naturale dello strato cutaneo e sottocutaneo.

Il riempimento delle piccole rughe d’espressione può essere utile per accettare questa nuova fase della vita senza traumi e per sentirsi sempre in forma e desiderabile.

È chiaro che non sarà una ruga o qualche chilo in più a determinare il nostro fascino, ma vedersi bene aiuta la propria autostima, con una valenza positiva anche sulla nostra salute. 

La Società Italiana di Medicina Estetica afferma che sono sempre più le donne che hanno superato i 60, ma anche i 70 anni a richiedere piccoli aiuti per sentirsi belle.

La cosa incoraggiante è che le donne si sottopongono a questi trattamenti solo per se stesse.

Riuscire ad accettare i cambiamenti che l’età matura (non mi piace parlare di vecchiaia) ci regala, anche con un piccolo aiuto se lo reputiamo necessario, ci permetterà di rivolgere la nostra attenzione a quello che ci piace e ci fa stare bene. 

Di contro il malessere per quello che non siamo più, ci renderà ciechi alla bellezza che ci circonda.

Il nostro tempo non è infinito, cerchiamo di non sprecarlo.