Come comportarsi con i figli in caso di separazione

La formula magica per comportarsi bene durante la fase di separazione non esiste come non esiste un manuale per imparare ad essere dei bravi genitori.

Si impara con l’esperienza, ascoltando i consigli e soprattutto permettendosi di seguire il proprio istinto.

Con la separazione la coppia coniugale cessa di esistere ciò che invece non si dividerà mai è il legame genitoriale, l’amore che ogni genitori proverà per il proprio figlio.

La difficoltà maggiore che i genitori vivono in questa fase è riuscire a gestire i sentimenti tanto burrascosi che figli stanno provando in quel momento. Una confusione che non gli permette di essere sereni e tranquilli e che si
ripercuote nella vita quotidiana, nella scuola, nelle loro attività.

La prima cosa da tenere in mente e che i figli non sono un pacco postale, non sono qualcosa da spostare come piace a te genitore ma hanno bisogno di affetto, di costruire una profonda relazione e di calore, oltre che, di una guida che non li faccia sentire smarriti in questo momento delicato.

Mantenere il dialogo con l’ex rispettando l’altro genitore è fondamentale affinché i figli possano evitare di litigare davanti ai bambini costruendo un pezzetto di benessere emotivo nel loro sentire.

Quali comportamenti, quindi, adottare quando si affronta la separazione ?

In questo articolo vi parlo di quattro punti fondamentali per affrontare la separazione quando si è anche genitori:

    • Gestione dell’ affidamento;
    • Evitare litigi in presenza dei bambini;
    • Educazione condivisa;
    • Importanza del dialogo;
    • Mantenere un accordo;
    • Mantenere una routine;
    • Rispettare i tempi per presentare u nuovo partner.

La gestione dell’affidamento

Quando due genitori si separano e non riescono ad a trovare un accordo tra di loro è il tribunale a decidere sull’affidamento dei figli se sono ovviamente minorenni.

Solo se i ragazzi hanno compiuto 18 anni o hanno superato questa età possono decidere liberamente con quale genitore abitare.

La prima cosa che il tribunale tiene conto è l’interesse del minore, questo prevale su ogni cosa soprattutto quando ci sono situazioni in cui hanno vissuto abusi , continui litigi dei genitori quindi situazioni in cui è meglio che i genitori vivano in due case separate.

La legge ha come unico obiettivo l’interesse morale e materiale dei figli al fine di dargli la possibilità di superare questo evento traumatico nella maniera più tranquilla possibile.

Perciò è consigliabile ricorrere all’ affidamento condiviso.

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L’affidamento condiviso ritiene che i figli vengano affidati sia alla mamma che al papà in modo da garantire un rapporto equilibrato. Inutile dire che genitori hanno il compito di continuare a prendersi cura, a seguire la loro educazione, istruzione e agevolare i rapporti con i componenti delle varie famiglie, soprattutto nonni, cugini, zii. La collocazione dei minorenni avviene per lo più a casa della madre ma il papà potrà prenderli a giorni alterni e in weekend alternati.

Ci possono essere anche situazioni in cui il giudice possa decidere di affidare esclusivamente i figli ad un genitore. Si tratta di casi molto gravi in cui un genitore con il suo comportamento può turbare la tranquillità del bambino.

É auspicabile evitare di ricorrere a una causa giudiziale in cui sarà il tribunale a decidere sull’affidamento e sulla
collocazione dei figli minori. In questo caso il giudice valuta quali sono le cause che hanno portato i due coniugi a separarsi e il comportamento che hanno sempre adottato sia prima che durante la separazione.

La legge prevede che a 12 anni il minore possa essere ascoltato dal giudice così da avere un quadro più chiaro della situazione in cui ha vissuto fino a quel momento.

Alcuni studi internazionali condotti su campioni i figli separati hanno dimostrato come sono più soddisfatti e hanno un rapporto comunicativo migliore i figli che sono riusciti a realizzare l’ affido materialmente condiviso cioè quella forma in cui il figlio riesce a trascorrere il 33% fino al 50% del tempo sia con l’uno che con l’altro genitore.

Per un figlio questo significa trascorrere un tempo equo sia con l’uno che con l’altro genitore in modo da poter svolgere il suo ruolo parentale in un tempo congruo così da avere un’educazione fatta non solo di premi ma anche di rimproveri costruttivi.

Evitare litigi in presenza dei bambini

Inutile dire che discutere in presenza dei bambini è una delle primissime cose da evitare per escludere che diventino litigi accesi e che il bambino possa assistere a scene che non avrebbe ma voluto vedere.

Continui litigi provocano un’instabilità emotiva interiore molto profonda in un bambino, a lungo andare possono  provocare anche bassa autostima.

Peggio è se quel litigio sfocia in atti anche di violenza quindi è opportuno saper controllare la rabbia e tutte quelle emozioni negative che scaturiscono in quei momenti.

L’importante è rassicurare il bambino dopo una lite.

È inutile sminuire una litigata davanti a un figlio o dire che non è successo niente oppure spiegare che la lite è normale tra persone che si vogliono bene.

Il litigio, la rabbia, la discussione se finalizzata alla comprensione tra due persone è normale, capita a tutti, per questo è altrettanto opportuno spiegarla in questi termini senza negare che sia avvenuta.

Una coppia litigiosa significa per un bambino vivere un trauma, provoca insicurezza e una difficoltà a sentirsi protetto all’interno delle mura domestiche.

Non è altrettanto bello utilizzare delle parole dispregiative nei confronti dell’altro genitore perché in quel momento si sta distruggendo la figura genitoriale della mamma e del papà ma anche il suo immaginario di essere uomo o donna. Questo sarà un condizionamento importante in futuro quando dovrà scegliere il partner a cui legarsi.

Se il papà sminuisce la mamma, il bambino penserà che le donne possono essere trattate in quel modo cercando anche una donna che abbia caratteristiche che gli ricordi la sua mamma.  Vale anche il contrario.

Il genitore, in questo modo, non sta permettendo a suo figlio di diventare domani un adulto maturo e di scegliere un partner per creare una relazione sana ma cercherà un partner per sanare le sue ferite infantili.

Quando una coppia si rende conto di vivere continui litigi o di star adottando un comportamento sbagliato come questo allora è giusto rivolgersi a un professionista dove poter parlare di tutti quei problemi che nascono durante la fase di separazione per evitare che i figli possano continuare ad assistere a tutto questo.

Fare una scelta di questo tipo significa essere dei genitori responsabili, significa tutelare i propri figli all’interno della famiglia e della propria casa, dare loro un’idea di figura genitoriale equilibrata facendo anche capire che il litigio o discussione, ancora meglio, fa parte della coppia ma che quando si superano determinati limiti è giusto prendere consapevolezza risolvendo in un’altra maniera.

A tutto c’è sempre una soluzione soprattutto quando l’obiettivo è la serenità dei propri figli.

Educare insieme

Quando una coppia decide di separarsi continua ad essere genitore.

Sembra scontato ma a volte l’educazione si delega al genitore affidatario, colui con il quale passa più tempo mentre l’altro genitore ha solo l’onore di giocare, divertirsi e di dimenticarsi che ci sono anche dei doveri da compiere.

È fondamentale avere un progetto educativo condiviso da entrambi i genitori.

Lo è ancora di più quando una coppia è separata e la linea guida deve essere uguale perché si rimane sempre punti fermi e importanti nella vita dei propri figli.

Educare sulla stessa linea è già di per sé difficile farlo all’interno di una famiglia unita, bisogna sforzarsi un po’ di più quando si è genitori separati.

Quando tra essi c’è il rispetto per l’altro allora viene naturale dire le stesse cose, avere un pensiero comune condiviso che li aiuti ad essere persone stabili e a inviare ai figli stesso messaggio.

Quando regna la disarmonia tra due genitori di conseguenza ne risentono anche i figli, i quali si trovano di fronte a due stili comunicativi differenti.

L’incoerenza educativa non fa bene.

Ogni genitore cerca di comportarsi secondo lo stile educativo che ha imparato durante la sua vita dai propri genitori ma nel momento in cui ci si scontra con l’altro genitore è giusto trovare un punto di vista comune per fare in modo che nel figlio non si generi confusione.

Il consiglio è quello appunto di venirsi incontro, discutere tranquillamente e di trovare una soluzione che sia accettabile, soddisfacente per entrambi al fine di fornire una risposta coerente al proprio figlio in termin di educazione.

Una coerenza educativa porta ad avere delle regole chiare all’interno delle quali il proprio figlio deve imparare a auto gestirsi.

Le regole che i genitori stabiliscono servono a creare dei limiti al proprio figlio entro i quali egli possa capire come comportarsi, se quello che fa è giusto oppure no soprattutto quando dovrà relazionarsi o confrontarsi all’esterno della propria famiglia.

Uno stile poco edificante è quello dato da un genitore che non riuscendo a condividere lo stile educativo dell’altro, lo scredita davanti al proprio figlio o comunque lo contraddice.

Sembra a volte che l’educazione sia una guerra, un campo di battaglia entro cui i genitori sono lì a combattere dimenticandosi che educare non significa imporsi ma insegnare al proprio figlio a diventare un adulto rispettoso, amorevole, soddisfatto delle proprie azioni.

I genitori hanno questo dovere per donare al proprio figlio il meglio di sé come madre e come padre perché entrambi sono importanti per la crescita dei propri figli.

L’importanza del dialogo

Il dialogo è il primissimo fattore che viene a mancare tra due genitori e ex coniugi durante la separazione. La comunicazione è, invece, fondamentale per creare una certa serenità nei confronti dei propri figli.

Purtroppo, soprattutto all’inizio, non è facile anche per i coniugi accettare questa situazione soprattutto quando l’uno subisce questa scelta.

Rabbia, tristezza, risentimento sono spesso le emozioni che provala coppia e in cui si ritrovano a essere succubi. Purtroppo emerge tanta sofferenza, amarezza, dolore che apre una grande ferita che richiede tempo per rimarginarsi.

Gli animi sono molto accesi.

Questo comportamento va a ledere anche l’equilibrio emotivo e cognitivo dei figli.

Seppur difficile il mio consiglio è quello, almeno nella fase iniziale, di parlare con l’altro genitore solo per comunicare questioni pratiche evitando di aprire un dialogo in cui si rimugina sul passato, si accusa l’altro dei suoi errori e si arrivi anche a delle parole pesanti come gli insulti.

L’importanza del dialogo non è intesa solo tra due ex coniugi che hanno bisogno di trovare dei punti in comune sull’educazione, anche da parte del genitore verso il figlio.

Non dimenticare che questa è una fase molto delicata che crea sofferenza nei figli perciò è fondamentale che si aiutino con i fatti, piuttosto che solo con le parole, ad uscire piano piano da questo dolore. Essere disponibili a un dialogo aperto, a ascoltare tutte le loro emozioni e a comunicare apertamente tutto quello che sta avvenendo dentro il proprio cuore come genitore, può aiutare entrambi a farsi forza e a generare una reciproca quanto amorevole alleanza.

Si chiama sincerità ed è ciò che ognuno deve al proprio figlio.

È un diritto.

Spesso si pensa che sia meglio evitare la sofferenza evitando anche di raccontare quello che sta accadendo a te come persona umana avente dei sentimenti e emozioni ferite.

Nei casi in cui i genitori negano con le parole ciò che sta accadendo, staranno inviando un messaggio distorto ai propri figli, i quali si sentiranno confusi; a volte questa confusione potrà trasformarsi in dubbio se potersi fidare o meno del proprio genitore.

Attraverso il dialogo si aiutano a non sentirsi in colpa per questa separazione perché essa è frutto della decisione di due persone adulte che hanno preso con responsabilità questa strada.

Sarebbe opportuno valorizzare tutti quei bei momenti trascorsi insieme all’interno della famiglia anche riguardando le vecchie foto in modo da continuare ad avere una bella immagine dell’altro genitore così da mettere da parte l’astio e i risentimenti.

L’accordo

Uno dei comportamenti che spesso i genitori faticano a mantenere è quello di avere un accordo.

Accordo soprattutto in tema educativo.

Già nelle famiglie unite è difficile che due genitori abbiano le stesse idee, educhino allo stesso modo i propri figli
figuriamoci quando invece c’è una separazione in cui i figli vivranno in due case diverse.

L’atteggiamento più giusto sarebbe appunto quello di mantenere una linea guida che permetta ai tuoi figli di capire che i suoi genitori sono in accordo e soprattutto sui quali può contare perché ricevono la stessa e medesima educazione.

L’incoerenza educativa dà diritto ai tuoi figli di fare capricci quando sanno che è uno dei due genitori a cedere molto volentieri alle loro richieste.

Avviene spesso da parte del genitore che trascorre meno tempo col proprio figlio di voler accettare e assecondare i suoi capricci perché, in quel  poco tempo a disposizione, ha solo voglia di trascorrerlo giocando invece di educarlo o di rimproverarlo.

Il genitore rimane sempre tale al di là del tempo trascorso perché chi educa ha la responsabilità di guidare le redini dei propri figli in modo da apparire agli occhi di essi delle figure sicure.

L’insicurezza, la paura anche di perdere il proprio figlio, spinge il genitore a essere sempre acconsenziente e a litigare con l’ex coniuge per questa situazione.

Uno stile educativo unitario crea un’ architettura forte sulla quale crescere i figli.

L’ideale sarebbe ritagliarsi del tempo e delle energie per condividere uno spazio in cui avere la possibilità di trovare un’intesa e una linea comune, un accordo, con il proprio ex che porti allo stare bene dei figli mettendo da parte idee e sentimenti propri.

L’alleanza educativa che si instaurerebbe fra i genitori creerebbe una solida base di fiducia reciproca sia tra loro che con i figli.

Può sembrare semplice o scontato ma spesso questa è una delle maggiori difficoltà che le famiglie separate o divorziate riscontrano soprattutto quando c’è stata un’ influenza da parte di un ex coniuge sull’altro. La difficoltà maggiore risiede nel mettere da parte se stesso per venire incontro all’altro pur trattandosi di avere come obiettivo lo stare bene dei propri figli.

Quando ci sono decisioni importanti da prendere, mamma e papà dovranno sforzarsi di trovare delle soluzioni condivise da entrambi che rispettino i tempi dei figli e valutino la loro nuova vita .

La routine

Per i figli mantenere una routine significa continuare una vita che mantenga il proprio equilibrio.

Questo cambiamento inevitabilmente porterà ad avere delle ripercussioni giornaliere ma se genitori rispetteranno
le loro abitudini anche i figli beneficeranno di questa decisione.

La mancanza di uno dei due genitori durante l’arco della giornata è già il primo punto di cambiamento.

Come prima cosa è importante che un figlio mantenga il contatto con l’altro genitore attraverso una semplice telefonata, un momento di gioco o qualcosa che era abituato a fare fino a qualche tempo fa.

Stravolgerli completamente la vita è un atto che può fargli perdere la bussola della sua esistenza, fino a farlo sentire inadeguato perché privato di tutto quello che aveva costruito fino a quel momento gli dava sicurezza.

Chiedersi cosa fa stare bene il proprio figlio, quali abitudini possono continuare ad essere riproposte e quali momenti magici, sacri lo fanno stare tranquillo sono le domande giuste da fare per vederlo sereno e non preoccupato.

Ovviamente si potrà inserire qualche nuova abitudine.

Per esempio decidere di trascorrere una serata fuori in pizzeria o al McDonald da soli, una volta a settimana
è un modo per continuare a mantenere un rapporto vivo, sincero e forte con il proprio figlio. É un modo per continuare a sentirsi al sicuro, a sentire che i genitori ci sono e che lui è importante.

Mantenere una routine soprattutto quando i figli sono piccoli significa per loro aspettarsi qualcosa durante la giornata che precedentemente hanno interiorizzato. In tal senso ridurrai drasticamente l’ansia del non sapere cosa accadrà domani data anche la situazione che si ritrova a vivere.

La routine è rassicurante.

La routine permette al bambino di sentirsi rassicurato e sereno nel proprio ambiente o nel nuovo ambiente. Dentro di sé ha la certezza che i suoi bisogni saranno rispettati e soddisfatti in modo da essere più consapevole
della nuova situazione e più sicuro di ciò che sta vivendo.

Non si sentirà per nulla spaesato.

I figli sono protagonisti attivi nella costruzione di questa routine perciò puoi semplicemente farti guidare da essi.

Un’interruzione nel loro schema abitudinario, però, può essere anche percepito come qualcosa di positivo che li orienti sempre di più verso l’indipendenza e l’autonomia. La routine si inserisce come una cornice in cui tuo
figlio può tranquillamente muoversi autonomamente perché ha interiorizzato nuovi riferimenti che risultano forti e chiari.

Rispettare i tempi per presentare un nuovo partner

La presenza di nuovi partner è sempre qualcosa che crea un po’ di difficoltà da parte del genitore.

Da una parte c’è il desiderio di rifarsi una vita dall’altra però c’è il timore che il proprio figlio possa non accettare un nuovo partner per questo è giusto concedere  il giusto tempo affinché possa abituarsi a questa nuova realtà.

Presentare il nuovo partner è una situazione da gestire con molta calma, senza affrettare i tempi e compiendo le azioni giuste. Soprattutto quando la separazione è recente, i passi da compiere devono essere lenti prima di inserire come figura stabile una nuova persona all’interno della loro quotidianità.

I passaggi da eseguire per fare in modo che i figli accettino gradualmente questa nuova figura sono:

  • Essere sicuri di chi si sta per presentare ai figli. Evitare che persone solo passeggere vengano presentate ai bambini proprio per evitare di creare confusione dentro di loro e che si affezionino a persone che prima o poi non faranno più parte della loro vita. Nel primissimo periodo il consiglio è quello di essere certi che si abbiano intenzioni serie con la persona che si frequenta.
  • Essere sinceri con i propri figli di questa nuova frequentazione. Quando la relazione incomincia ad essere molto più seria è fondamentale rendere partecipe, anche solo verbalmente, i propri figli. Spiegare il motivo di questo nuovo amore da parte del genitore e soprattutto rassicurarli che non saranno mai sostituiti da lui o lei e che l’ amore per loro non subirà dei cambiamenti. Se dovesse capitare di ascoltare un rifiuto da parte dei figli,  è del tutto normale e naturale. Ognuno ha i propri tempi per poter elaborare nuovi cambiamenti di vita.
  • Parlare con il nuovo partner. Prima di presentare il nuovo partner ai figli è giusto, in caso di rifiuto da parte loro, confidare la resistenza ad accettare una nuova persona da parte dei bambini. È fondamentale sottolineare che i bambini non accettano la situazione non la nuova persona. Il rifiuto non è affatto personale.
  • Organizzare un primo incontro. Quando arriva il momento di organizzare il primo incontro tra figli e nuovo partner, se già sono preparati a questo appuntamento non dovrebbero esserci problemi. Ovviamente bisogna darsi, da ambo le parti, il tempo di abituarsi a questa nuova situazione quindi è importante che il nuovo partner sia molto, molto empatico nei loro riguardi. Come primo incontro, si potrebbe proporre un’uscita presso un luogo che i bambini amano tanto.
  • Coinvolgere il partner nella vita quotidiana. Quando una piccola relazione tra figli e nuovo partner è stata costruita allora si può incominciare a inserire nella quotidianità questa nuova persona condividendo dei momenti piacevoli insieme. Ultimo passaggio sarà quello di vivere insieme.

Inutile dire che il compito maggiore va sempre ai genitori che devono essere abili e bravi a gestire questa situazione accompagnando i propri figli a superare questo momento difficoltoso.