Marchi di moda emergenti da tenere d’occhio nel 2022

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La moda durante il Covid sembra aver avuto una battuta d’arresto, ma non è così per i marchi di moda emergenti che durante questo periodo hanno dato libero sfogo a tutta la creatività, portando avanti il loro pensiero di una moda diversa da come eravamo abituati a vedere.

Giovani talenti, spesso al seguito di brand famosi, hanno deciso di creare il loro marchio per poter esprimere una visione della moda genderless, inclusiva, senza stereotipi, ma che sia assolutamente sostenibile ed etica.

Assistiamo al riciclo di materie di scarto, al fatto a mano, alla collaborazione con paesi poveri per promuovere il riscatto delle donne, all’abbattimento di stereotipi di genere. Come non amare tutto questo?

Leggendo questo articolo troverai:

  • Endelea: la moda etica;
  • Vitelli: creatività nella maglieria,
  • Violante Nessi, la  nuova forma dell’eleganza;
  • Gente Milano: la contemporaneità attraverso il passato.

Le forme assumono un aspetto diverso, molto diverso dallo stile di Armani o Valentino. Lo street wear si fonde con il ready-to-wear, dando luogo a contaminazioni interessanti, che vedono la moda come espressione di sé, come una parte complementare, e non di primo piano, dell’individuo.

Se per noi over 50 cresciuti con le favole di Walt Disney la moda rappresentava il sogno, per i giovani cresciuti con i manga la moda rappresenta il quotidiano, un modo più rilassato di vivere la propria individualità.

Non sempre però è facile portare avanti il proprio progetto, soprattutto in un periodo come questo, dove le risorse economiche scarseggiano e il settore moda è in difficoltà. Da questo punto di vista alcuni brand del lusso cercano di dare una mano, sostenendo, creando collaborazioni e dando opportunità ai giovani più talentuosi.

Vedi il progetto di Etro con il giovane e bravissimo Harris Reed per una limited edition di camicie. L’archivio storico dei tessuti di Etro, rivive nelle camicie che il giovane londinese ha creato ispirandosi a Jimmy Hendrix, quindi volumi ampi e grande attenzione per le maniche enormi riprese con un alto polsino e chiaramente genderless.

 Collaborazione stilisti emergenti
Camicie Etro in collaborazione con Harris Reed

Vediamo insieme quattro machi di moda emergenti di cui sentiremo parlare e che amo per il progetto e le forme.

Endelea: la moda etica

Il primo brand, tra i marchi di moda emergenti, di cui vi voglio parlare è nato dall’idea di Francesca De Gottardo, sviluppata con Serena Izzo.

Endelea, questo il nome del brand (che in lingua swahili significa non arrendersi), unisce due mondi: l’Italia e la Tanzania. La storia nasce dall’acquisto di un tessuto dai bellissimi disegni e colori da parte di Francesca, che decide di farne una gonna e, trovandosi in Africa, si rivolge a un sarto locale.

Il risultato è terribile, molto lontano dagli standard italiani. Da qui l’idea di utilizzare i meravigliosi tessuti africani, ma con uno stile più europeo. Nasce la società benefit Endelea.

La società non si accontenta solo di questo, ma vuole portare un cambiamento nel territorio africano dando lavoro a diverse persone, la maggior parte delle quali donne.

Una storia bella che realizza capi d’abbigliamento belli. La peculiarità dei capi d’abbigliamento Endelea sono i tessuti wax, tessuti di cotone dai colori sgargianti, stampati a macchina con l’utilizzo di resine e cera.

Al tessuto wax si aggiunge il Maasai Shuka, cotone e fibre sintetiche importati dai colonizzatori inglesi, sono diventati l’abbigliamento degli abitanti della savana, con quadri molto simili al tartan inglese.

Colori e stampe energetici, che vengono utilizzati su modelli disegnati a Milano, danno vita a capi d’abbigliamento che sono un inno alla gioia e fanno venire voglia di indossarli come se fossero degli amuleti portafortuna. Indossare un abito Endelea, non è solo una questione di gusto, è un po’ come indossare la storia di un popolo fiero.

marchi emergenti
Endelea

La voglia di cambiare le cose ha spinto Francesca e Serena, non solo ad acquistare i bellissimi tessuti africani, ma di avvalersi della manodopera locale. I creatori materiali degli abiti sono i sarti (in maggior numero donne) di Dar es Salaam, in Tanzania. Parte dei ricavi del brand vengono reinvestiti in formazione, perché solo la conoscenza può portare sviluppo.

 

Vitelli: creatività nella maglieria

Mauro Simionato è il direttore creativo e Giulia Bortoli è la knitwear director di Vitelli, il nuovo brand di maglieria prodotta in Veneto. Il brand nasce 4 anni fa dalla voglia di unire artigianato locale alla storia giovanile di controcultura pacifica.

Il made in Italy
Il libro analizza il Made in Italy nei tre principali ambiti in cui si articola: tessile, abbigliamento e accessori, arredamento e design, alimentari e vini. Ne descrive le origini, il cambiamento, le prospettive per il futuro. Ti suggeriamo la lettura del libro per saperne di più su manifattura e artigianato italiano

Con il nome Gioventù cosmica nascono tutte le collezioni: musica, multietnicità, viaggio onirico e sostenibilità sono il filo conduttore delle collezioni del brand, che utilizza soltanto filati di scarto (quelli a fine cono) in intrecci magici e spesso irripetibili.

Attraverso la tecnica di agugliatura che unisce materiali diversi utilizzando aghi che vanno dall’alto in basso per creare ricami e tessuti, Vitelli ha dato vita al tessuto Doomboh, un incrocio tra maglia e tessuto.

I capi vengono realizzati in numero limitato e sono chiaramente genderless.

Questo nuovo concetto di maglieria prevede anche l’utilizzo di tessuti di recupero per creare mix energetici e dal forte carattere.

La tradizione veneta della maglieria e del made in Italy con le eccellenze della manifattura si sposa con movimenti pacifici e multirazziali che danno origine al percorso di Vitelli.

Se pensavate che la maglieria fosse una cosa da vecchi vi dovete ricredere, il team dietro a questo giovane brand ha saputo dare nuova vita ed energia al tricot, il tutto unito alla bellezza del prodotto e alla sua unicità.

brand di moda emergenti
Vitelli

Violante Nessi, la nuova forma dell’eleganza

Tra i marchi di moda emergenti non possiamo non inserire la talentuosa Violante Nessi, creatrice dell’omonimo brand.

Violante scopre la sua vocazione per il disegno e per la moda fin da giovanissima e gli studi che intaprende muovono tutti in quella direzione fino a portarla a lavora per Marc Jacobs e per Tom Ford, nomi famosissimi nel mondo della moda oltreoceano.

È proprio dagli Stati Uniti che Violante ritorna in Italia per lanciare il suo marchio.

L’eleganza e la moda connessa strettamente all’arte sono il filo conduttore dello stile del brand. Infatti la stilista è una grande appassionata di arte, tanto da rifugiarsi nella pittura quando stacca dalla moda, ma per ricollegarla subito dopo stampando i suoi disegni sui capi d’abbigliamento, che diventano delle vere opere d’arte.

Lo stile di Violante è uno stile elegante, sobrio e raffinato, ma con la freschezza che può portare una giovane stilista venticinquenne. Giovane, ma con le idee molto chiare come il suo ritorno in Italia, luogo dove si produce il tessile di qualità che tutto il mondo ci invidia e che in molti utilizzano.

È proprio la ricerca di questa qualità eccellente alla base degli abiti di Violante Nessi, abiti fatti per durare, per sentisi belle e seducenti mantenendo una classe che sembra appartenere al passato e qui l’impronta dello stilista Tom Ford si vede tutta.

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Violante Nessi  

Gentile Milano: la contemporaneità attraverso il passato

Gentile Milano nasce nel 2020, in pieno Covid, da Gioacchino Gentile, ventiquattrenne pugliese trasferitosi a Milano.

L’obiettivo è quello di creare una moda che parli di futuro attraverso il passato. Tessuti di scarto, abiti vintage, recupero del materiale in disuso servono per creare abiti contemporanei ma che abbiano una storia da raccontare attraverso il loro passato.

L’italianità, il saper fare dell’artigianato italiano sono alla base della filosofia del brand.

La nonna ha una grande influenza sulla visione della moda di Gioacchino, questa infatti, durante la sua infanzia, gli mostra frequentemente gli abiti e le foto degli anni 60, 70, 80. Ed è proprio a questo periodo che si rifanno le sue creazioni, che definisce come gli abiti di quel periodo rivisitati attraverso gli occhi di un giovane.

La ricerca del dettaglio, il ricamo fatto a mano, la sartorialità  rendono le sue creazioni i capi che tutte vorremmo nel nostro armadio: un po’ nostalgici, un po’ dandy, ma assolutamente freschi e contemporanei.

Una moda fluida dove non c’è distinzione di sesso, ma solo la voglia di riconoscersi in quello che si indossa per esprimere se stessi senza pregiudizi e stereotipi di sorta. Chi si sente gentile d’animo, romantico e un po’ nostalgico trova in Gentile Milano il suo brand elettivo.

Ogni capo è interamente realizzato a mano con l’utilizzo di capi vintage o tessuti di scarto, per questo i singoli pezzi sono difficilmente replicabili, quantomeno nei tessuti utilizzati.

In questo modo è come se ogni capo d’abbigliamento fosse un pezzo a sé, unico e irripetibile.

L’arte del riuso, ormai persa per lasciare il posto allo spreco, è alla base dei suoi capi. I giovani hanno la consapevolezza e quindi la responsabilità di porre fine allo spreco per la tutela dell’ambiente e il riuso è un ottimo modo, afferma Gioacchino in una intervista. Noi non possiamo che essere d’accordo e gioire per la scelta.

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Gentile Milano

Concludo l’articolo sui marchi di moda emergenti con grande gioia per il lavoro di questi giovani che, pur con una visione più moderna, inneggiano alla bellezza della manifattura italiana e che portano avanti con determinazione ed orgoglio i propri progetti fatti di sostenibilità, etica, inclusione e fluidità.

A dimostrazione che i limiti sono solo nella mente di chi non si sente libero.

Se ti sono piaciute le mie scelte e/o se conosci dei marchi di moda emergenti e me li vuoi segnalare, ti aspetto nei commenti sui miei social.