Differenza tra tè e infuso
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La differenza tra tè e infuso non è molto chiara, perchè spesso i due termini si utilizzano in contesti sbagliati. La comunicazione intorno a noi, persino nei bar e nelle sale da tè, non ha mai fatto molta chiarezza su questi termini.
Con questo articolo voglio spiegarti il loro significato e il corretto utilizzo, le differenze utili per farti conoscere meglio il mondo del tè.
Qual è la vera differenza tra tè e infuso?
Non esiste un’unica differenza, ma alcune precisazioni che ci permettono di comprendere al meglio la natura di tè e infusi:
- infuso fa riferimento al metodo che si usa per preparare una bevanda tramite, appunto, l’infusione delle sue foglie;
- essendo un tipo di preparazione, non lo dobbiamo confondere con la tisana, bevanda che si ottiene dalla preparazione di erbe officinali;
- il tè si prepara infondendo le foglie di Camelia Sinensis, per cui anche in questo caso possiamo parlare di infuso;
- tè è solo la bevanda che risulta dalla lavorazione di foglie di Camelia Sinensis.
Cos’è il tè?
Sembra una domanda banale, ma non per tutti è chiaro che cosa sia il tè.
Spesso si sentono persone affermare che il tè sia un’erba, oppure che esistano tante piante quanti i tipi di tè che vengono prodotti.
In realtà il tè nasce dalla raccolta e dalla lavorazione delle foglie di Camelia Sinensis. Questa pianta è originaria del Corridoio Himalayano, il territorio che comprende: sud della Cina, nord del Vietnam, nord del Laos, Myanmar e nord-est dell’India.
La Camelia Sinensis fa parte della famiglia delle Theaceae ed è una vera e propria Camelia, come quella che troviamo in molti giardini, la Camelia Japonica (che non è adatta a preparare il tè!).
Ogni tipologia di tè che conosciamo dipende solamente dal tipo di lavorazione a cui vengono sottoposte le foglie di Camelia, sulle quali influisce il grado di ossidazione.
Che cosa non è tè: le bevande che si ricavano da altre piante che non sono la Camelia Sinensis (o le sue subvarietà, ovvero Camelia Sinensis Sinensis e Camelia Sinensis Assamica).
Il Rooibos, che chiamiamo spesso tè rosso, è invece un infuso che deriva dalle foglie di Asphalatus Linearis, una pianta diffusa nel Sudafrica (detto Rooibos in afrikaans).
Cos’è un infuso?
Lo dice il termine stesso, è il participio passato del verbo “infondere”: l’infuso è il risultato del procedimento di infusione nell’acqua di foglie, fiori o frutti provenienti dalla stessa pianta.
Possiamo trovare, ad esempio, infusi a base di foglie di olivo, salvia, rosmarino, camomilla e anche foglie di tè.
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L’infuso quindi non si identifica con un tipo di pianta in particolare e non è sinonimo di tisana.
Tisana indica infatti la bevanda che risulta dalla preparazione di erbe officinali di diversa provenienzia, che devono essere presenti in quantità equilibrate per garantire determinati benefici.
Consideriamo l’infuso una tecnica estrattiva che non prevede l’ebollizione degli ingredienti nell’acqua. La temperatura massima raggiungibile dovrebbe essere di 95°C e le foglie vanno infuse solo dopo che l’acqua ha raggiunto la temperatura ideale.
Gli strumenti adatti a realizzare un infuso possono essere una teiera con filtro in acciaio rimovibile, comoda non solo per preparare il tè, ma anche per infondere altre tipologie di foglie.
L’infusione dura qualche minuto a seconda del tipo di foglia che si vuole preparare. Al termine, si filtra il preparato e si beve il liquore, ovvero il risutato puramente liquido di tutto il processo.