Ducati Monster 600 perché sceglierla?

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Era il 1992 quando la Ducati presentò la Monster ed il 1994 quando introdusse la 600 che si preannunciò come un successo. A distanza di tutti questi anni ci si pone una domanda: Ducati Monster 600 perché sceglierla?

Conosciamo insieme l’icona che ha cambiato i paradigmi della bellezza motociclistica; telaio, serbatoio, sella, faro hanno innovato lo stile della moto stradale, dando il via ad un nuovo concetto di moto sportiva: le naked.

Le naked sono una categoria di moto sportive spogliate, appunto, da tutti gli orpelli aerodinamici che rendono le sportive morbide e sinuose, eleganti e slanciate. La Ducati azzardò un cambio inatteso: come si può pensare di togliere ad una moto sportiva tutto ciò che la rende aerodinamica? Il risultato è, appunto, Monster.

Il telaio a traliccio, messo in evidenza dal motore completamente a vista, la rese unica e riconoscibile al primo colpo d’occhio. Come la definisce lo stesso nome, la Monster era un mostro sotto ogni punto di vista: tanto fuori dai canoni da piacere, tanto potente da far sobbalzare il cuore, tanto piccola da attirare il pubblico femminile. Tutte queste caratteristiche la resero così famosa che ancor oggi, quando parlo con mamma di una qualsiasi moto, mi chiede: “È una Ducati Monster?

Il disco frizione che tintinna, come se fosse senza calotta di protezione, è una pura follia, eppure è diventato anche esso un segno caratteristico di questa moto. La Monster è rimasta se stessa per ben 15 anni, raggiungendo record assoluti di vendita per lo stesso modello, rimasto nel tempo pressoché immutato.

Alla 600 si sono affiancate altre cilindrate: la 400 tipica del mercato asiatico e la 900 per gli amanti del potente motore Ducati. Ma perché la 600 è diventata così famosa?

Vediamo assieme alcune caratteristiche che fanno della Ducati Monster 600 una moto ancor oggi ricercata.

Peso e altezza della Ducati Monster 600

È innegabile: peso e altezza della Ducati Monster 600 danno sicurezza, soprattutto ai neofiti. Con solo 174 kg di peso ed una altezza della sella di soli 770 mm la Ducati Monster 600 ha conquistato il cuore di tante donne motocicliste ed anche molti uomini. Per i motociclisti di bassa statura la sola opzione era la moto custom o motine di piccola cilindrata e scarse prestazioni.

La Ducati Monster 600 è stata la prima ad avere un peso ridotto ed una altezza accessibile a cui si sono sommate prestazioni da moto vera, oltre al fascino di guidare una Ducati.

Deriva infatti dalle moto sportive per eccellenza, quelle moto che quando le guardi sfrecciare esclami “anche io ne voglio una” e poi, quando ti ci siedi sopra, ti accorgi di quanto sono alte e di quanto pesano: una moto sportiva ha, mediamente, la sella piazzata a 830mm, 6 cm sono tanti. Sembra impossibile, ma la Ducati Monster 600 si può abbassare ulteriormente:

  • facendo sagomare e ribassare la sella, si possono guadagnare altri 2 cm, pur mantenendone la comodità;
  • ribassandola oltre i 3 cm la sella diventa dura e la posizione del manubrio scomoda.

Sconsigliamo aggiustamenti, fai da te, su ammortizzatori anteriori e posteriori, in quanto danneggiano la stabilità della moto.

La Ducati Monster 600 si impose quindi sul mercato proprio per queste sue caratteristiche di peso ed altezza che la resero accessibile ad un pubblico soprattutto femminile. Il successo fu immediato e le personalizzazioni che il mercato offriva, e offre ancor oggi, sono tantissime:

  • la colorazione del serbatoio cambia completamente l’estetica della moto;
  • il capolino di diverse forme e colori;
  • le manopole in tinta con il serbatoio;
  • viti cromate in vari colori.

Tutto questo rendeva un modello sempre uguale negli anni personalizzabile a tal punto da renderlo unico per ogni acquirente.

Motore

Il Motore Ducati Monster 600 è un bicilindrico a V di 90°, raffreddato ad aria. Una caratteristica che lo rappresenta è proprio l’orientamento del motore: posto in direzione antera-posteriore, con il primo cilindro orizzontale ed il secondo verticale. Due valvole per cilindro: una di aspirazione ed una di scarico.

La distribuzione è la famosa desmodromica: un parolone che per gli addetti ai lavori è un capolavoro di tecnologia. In poche parole le valvole vengono richiuse da un bilanciere meccanico e non da una molla: questo garantisce la massima prestazione anche a giri elevati del motore.

Nel 1994 il classico motore Ducati esordì con una cilindrata 583 cc con due valvole per cilindro, alimentato dai due carburatori ed una potenza di 54 Cv.

Il motore Ducati Monster rimase fedele a se stesso fino al 2002, quando cambiò leggermente la cilindrata e l’alimentazione passò alla iniezione elettronica, guadagnando così 10 cv.

Nel 2006 appare un nuovo motore con cilindrata 695 con ben 10cv in più.

Nel 2008, a sorpresa, una nuova versione del motore e con un leggero cambio stilistico del serbatoio. La innovazione sbalordisce tutti: il propulsore diventa un 696 di cilindrata. Pur restando un due valvole per cilindro, sprigiona 74,4 cv: 20 cavalli in più rispetto al 1994. Il peso complessivo, inoltre, scende a 161 kg. Tutto ciò la rendono un missile.

I consumi variano dai 18/20 km/l nelle tranquille passeggiate, ai 8/10 km/l quando si scatenano tutti i cavalli a disposizione.

Le declinazioni sono infinite per cilindrata, colorazioni, freni e telaio, ma è sempre e comunque il riconoscibilissimo Monster.

Prestazioni Ducati Monster 600

Se peso ed altezza erano già due elementi innovativi, ciò che fece la differenza sul mercato erano le prestazioni della Ducati Monster 600. Una moto piccola, leggera e con ben 54cv. La leggerezza di questo modello, uscito successivamente alla 900, fu sorprendente.Il rapporto potenza/peso è quasi da professionisti, tanto da richiedere una versione depotenziata a 35Kw per neo-patentati: patente A2.

I neofiti la adorarono ed i più esperti riuscirono a sconvolgere gli ingegneri di casa Ducati: nelle curve più estreme, la marmitta toccava così frequentemente a terra che dovettero rimaneggiare la curvatura del silenziatore. È una moto impegnativa: per dare il meglio di se necessita di un pilota esperto.

Per quelli che la sanno sfruttare al massimo, questa naked, è sbalorditiva: pur non avendo protezioni aerodinamiche, niente capolino e niente carene, raggiunge una velocità massima di circa 175 km/h con una accelerazione da zero a 100 in 4,7″. Fu un successo. Piccola, leggera e potente, ma soprattutto esteticamente innovativa.

Il nome Ducati si fa sentire in tutto il suo rombo ad ogni manata di gas. Da ferma si contraddistingue per il caratteristico tintinnio della frizione a secco. Una frizione che ti fa esclamare “ma è rotta?” ma poi ti abitui e diventa un simpatico campanello che ti accompagna quando sei fermo al semaforo, mentre la gente attorno a te ti guarda incuriosita.

Costi di gestione e manutenzione

Innanzitutto partiamo dal prezzo di acquisto e da li valutiamo i costi di gestione e manutenzione. Nel 1994, la Ducati Monster 600, nuova, aveva un costo di acquisto di 7.500€, oggi l’acquisto di un usato varia tra i 1.500€ ed i 3.000€.

La manutenzione ordinaria va eseguita regolarmente e può essere fatta in officina o in autonomia; quest’ultima solo a patto di avere una certa dimestichezza con la meccanica. Vi riportiamo qui le specifiche per il motore Ducati Monster 600 che è un due valvole.

Ogni 12.000 Km si esegue il classico tagliando: cambio olio, filtro olio. il costo varia dai 60€ di acquisto dei prodotti per una manutenzione fai da te ai 180€ del tagliando ufficiale Ducati. Questo tagliando va comunque eseguito una volta all’anno, anche se la moto non ha percorso i km suddetti.

Ogni 24.000 Km va ripetuto il tagliando dei 12.000 con l’aggiunta della sostituzione del filtro aria con un costo di circa 240€ presso il concessionario ufficiale Ducati.

Vi è poi quella da eseguire ogni 48.000 Km: oltre al classico olio e filtri, si cambiaranno le candele, si regola il gioco valvole, si cambia le cinghie di distribuzione del motore, per un costo complessivo che si aggira attorno ai 420€.

Amo la moto, amo viaggiare e l'ho scritto forte
La mia storia, 1 sogno, 23 mesi, 52.000 km, 22 nazioni, 3 Americhe e un viaggio per chiunque voglia leggersi attraverso la mia esperienza

La manutenzione straordinaria non avviene ad un determinato chilometraggio ma varia a seconda dell’uso e dell’usura.

La catena va pulita ed ingrassata ogni 700 Km, ma può essere necessario ingrassarla prima se la strada è sporca, polverosa o si è guidato sotto una pioggia battente.

Il trittico, costituito da catena, corona e pignone, va cambiato ogni circa 40.000 km, con un costo di acquisto di 140€ circa, ammettendo di fare il montaggio da se.

I freni, anche essi dipendono molto da come si usa la moto, ed i costi sono esigui, se si fa da se il lavoro: 40/50€ per anteriore e posteriore.

I pneumatici, assieme ai freni, sono da valutare come la cosa più importante su cui non si deve mai risparmiare: sono i pneumatici che tengono la moto ancorata a terra e sono i freni che danno sicurezza. Credo che la loro importanza sia indiscutibile e non ci sia bisogno di spiegazioni.

I costi dei pneumatici dipendono da cosa volete dalla vostra moto e dalle vostre abilità di guida. Se volete andarci a passeggio possiamo restare su un pneumatico dalle caratteristiche di sicurezza e durabilità (120€ anteriore e posteriore), ma se volete sfruttare al meglio la Ducati Monster 600 allora vi consiglio un pneumatico più performante come un Pirelli Diablo Rosso IV (350€). Con esso potrete sentire la differenza in curva ed arrivare a sfiorare l’asfalto con la pedalina. A voi la scelta.

Batteria fa parte della manutenzione straordinaria: se usate la Monster ogni giorno, la batteria mantenere la sua capacità di carica per anni, se lasciata in garage, senza un mantenitore di carica, sarà sufficiente un inverno per dover cambiare la batteria. Costi dai 50 ai 110 € (sempre pensando di fare da sé il lavoro).

Tipi di percorsi adatti a Ducati Monster 600

Ogni moto ha una impostazione di guida diversa dalle altre. Vediamo assieme quali sono le caratteristiche che ci identificano i tipi di percorsi adatti alla Ducati Monster 600.

La Monster, con il suo peso ridotto e la impostazione di guida sportiva, risulta agile nei percorsimisti” grazie all’inclinazione del canotto di sterzo di 24,3°. Un percorso misto identifica strade con curve dolci, e dalle traiettorie ben disegnate e ampie; viene anche definito “misto veloce“, in quanto non vi è la necessità di rallentare eccessivamente in curva.

La sua guida diventa un pochino più difficile nel “misto stretto veloce“: un susseguirsi di curve repentine che possono mettere il pilota meno esperto in difficoltà. La Monster 600 ha una lunghezza maggiore rispetto alle classiche sportive (2.070mm), ciò la rende più pesante da rialzare dopo una curva stretta.

Dall’altro lato la lunghezza la rende stabile in autostrada; infatti, nonostante l’assenza del parabrezza, la sua aerodinamica è ottima. Per le persone alte si consiglia un micro capolino che si trova facilmente ancor oggi sul mercato; senza intaccare l’estetica, rende la moto più fruibile anche in condizioni di velocità elevata.

Sebbene la sua impostazione di guida la definisca una moto sportiva, è spesso usata anche per un percorso cittadino: grazie alla sua altezza ridotta, diventa facile mantenerla in equilibrio ai semafori; mentre in quanto ad agilità nel traffico si fa un po’ desiderare proprio per la sua lunghezza.

Definirei quindi la Ducati una moto a tutto tondo ma necessità di una persona esperta se si vuole mettere il ginocchio a terra nelle curve di montagna.

Ringrazio Luca Vianelli per avermi prestato la sua “Grace“: Ducati Monster 696 del 2009.